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Variante Omicron, buone notizie sul fronte vaccini: terza dose efficace al 75%

Vaccino

Uno studio condotto nel Regno Unito ha dimostrato che la terza dose garantisce un'ottima protezione contro la variante Omicron

Svolta nella ricerca contro la variante Omicron, sembra che la terza dose di vaccino sia più che efficace. Ovviamente sono solo i primi studi, ma fanno già ben sperare. Le analisi sono state effettuate nel Regno Unito.

I primi studi sull’efficacia della terza dose sulla variante Omicron

SI tratta dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria (UKHSA), che in un suo rapporto ha affermato che la terza dose di vaccino riduce del 75% la possibilità di sviluppare sintomi gravi in caso di positività al Covid-19. Le ricerche sono state eseguite su un campione di circa 581 pazienti risultati positivi alla variante Omicron. Resta però il fatto che una copertura del 75% è comunque più bassa rispetto alla protezione garantita con le altre varianti. Fatto sta che l’ottimismo dovrebbe ricade tutto sulle ridotte ospedalizzazioni garantite dal vaccino.

Variante Omicron e terza dose: non a tutti dà la stessa protezione

Lo studio nel dettaglio ha riportato anche le percentuali di protezione a seconda della tipologia di vaccino inoculato. Si è osservato che coloro che hanno fatto entrambe le dosi di AstraZeneca e una terza dose Pfizer/BioNTech, hanno una copertura pari al 71,4%; coloro invece che hanno fatto due dosi di Pfizer/BioNtech e come terza dose sempre Pfizer/BioNtech, hanno una copertura maggiore pari al 75,5%.

Nel Regno Unito i casi di variante Omicron giornalieri potrebbero diventare 100.000 

Al momento i casi di variante Omicron sono ancora pochi e quasi nessuno ospedalizzato. I dati dunque sulle ospedalizzazioni non sono ancora pervenuti con certezza. Gli scienziati credono che anche le due dosi stiano contribuendo a tenere fuori dagli ospdedali i pazienti di Covid. Ciò che preoccupa di più sono i tempi per le terze dosi. La variante Omicron viaggia e, almeno nel Regno Unito, si stima che si potrebbe arrivare anche a 100.000 casi giornalieri. A tal proposito, Mary Ramsay, responsabile del programma di vaccinazione presso l’UKHSA, ha dichiarato che “queste prime stime dovrebbero essere valutate con cautela, ma indicano che pochi mesi dopo la seconda dose c’è un rischio maggiore di contrarre la variante Omicron rispetto al ceppo Delta. Ci aspettiamo che i vaccini mostrino una maggiore protezione le gravi complicanze di Covid-19“.