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Variante Omicron, Ema: "Potrebbe diventare prevalente entro Natale, ma per ora sintomi lievi"

variante Omicron

La variante Omicron potrebbe diventare prevalente, ma i sintomi sono lievi. Ema ha segnalato un significativo calo di efficacia dei vaccini.

La variante Omicron potrebbe diventare prevalente, ma i sintomi sono lievi. Ema ha segnalato un significativo calo di efficacia dei vaccini, ma saranno pronte delle nuove versioni tra qualche mese.

Variante Omicron, Ema: “Potrebbe diventare prevalente entro Natale, ma per ora sintomi lievi”

Marco Cavaleri, responsabile per la strategia vaccinale dell’Ema, Agenzia europea dei medicinali, ha parlato della variante Omicron e di come potrebbe diffondersi nel mese di dicembre. “Non abbiamo la palla di vetro, ma è possibile che la variante Omicron diventi prevalente in Europa entro Natale. La situazione è preoccupante anche adesso che abbiamo la Delta da affrontare. Siamo nel bel mezzo della quarta ondata” ha dichiarato. “Il nostro arsenale di strumenti contro il Covid si sta allargando. Avremo prevedibilmente un nuovo vaccino entro la fine dell’anno, quello di Novavax” ha aggiunto, specificando che anche se l’Ema potrebbe approvare i primi farmaci antivirali, i vaccini resteranno al primo posto. I primi dati sulla variante Omicron la descrivono come “un virus più contagioso“, che però causa sintomi lievi. Gli studi hanno svelato che il nuovo ceppo del virus causa “una considerevole riduzione della capacità di neutralizzazione del virus da parte degli anticorpi delle persone vaccinate o precedentemente infettate, rispetto alla Delta, in linea con quanto ci aspettavamo“.

Variante Omicron, Ema: bisogna aggiornare i vaccini

Potrebbe esserci bisogno di aggiornare i vaccini. La Pfizer ha annunciato che lo farà entro marzo. “Ancora non abbiamo deciso se valga la pena farlo, ma siamo pronti in ogni momento. Stimiamo che ci vorrebbero 3-4 mesi per arrivare all’approvazione” ha dichiarato Cavaleri. “Non vorremmo poi trovarci di fronte a un’altra variante nuova, questa volta più simile alla Delta, che ci costringa a tornare sui nostri passi” ha aggiunto. Una delle strategie, secondo l’Ema, potrebbe essere quella di “mettere a punto un vaccino multivalente che contenga diverse versioni della proteina spike” per contrastare con una sola iniezione tutte le varianti.

I test di Pfizer su 2mila bambini, poi estesi a 3mila, hanno dimostrato un’efficacia alta, simile a quella di adolescenti e adulti, con effetti collaterali lievi” ha dichiarato il responsabile Ema per quanto riguarda i vaccini nei bambini. Negli Stati Uniti hanno ricevuto il vaccino 4 milioni di bambini. “Vediamo un aumento di contagi e di ricoveri fra i 5 e gli 11 anni, con una costellazione di sintomi e di strascichi che non va sottovalutata, in particolare per quanto riguarda la sindrome infiammatoria multisistemica” ha aggiunto Cavaleri. Nicola Magrini, direttore Aifa, ha dichiarato nella fascia dell’elementati ci sono 6 ricoveri ogni 1000 contagiati. Nei ragazzi sopra i 12 anni, però, ci sono stati dei casi di miocardite a seguito del vaccino.

Variante Omicron, Ema: “Non abbiamo mai condotto una campagna così ampia”

Non abbiamo mai condotto una campagna di somministrazione così ampia. Abbiamo più informazioni sui vaccini contro il Covid di quante non ne abbiamo per tutti gli altri vaccini mai usati finora. E il profilo di sicurezza è molto rassicurante” ha dichiarato Cavaleri. La distanza ottimale tra seconda e terza dose è di 6 mesi, ma anticipare i tempi “qualora la situazione sanitaria richieda un’accelerazione” non presenta problemi. “I vaccini a vettore virale sembrano particolarmente efficaci nella stimolazione delle cellule T“, ovvero le cellule della memoria immunitaria, che vengono attivate in modo consistente da AstraZeneca e Johnson&Johnson. I vaccini a Rna, ovvero Moderna e Pfizer, generano più anticorpi. Stimolare entrembe le cose sembra raccomandabile.