Chiara Nava Argomenti trattati
Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele, ha dichiarato che stanno dando informazioni parziali.
Variante Omicron, Clementi: “Hanno allertato il mondo divulgando informazioni parziali”
Stanno arrivando numerose notizie sulla variante Omicron del Covid, che sta iniziando a preoccupare. Per questo è ancora più importante effettuare la terza dose di vaccino. Questo è quello di cui è convinto Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, co-fondatore e past-president della Società Italiana di Virologia. In un’intervista a Il giornale ha dichiarato di essere critico nei confronti delle informazioni che hanno dato sulla nuova variante. “Nessun ente internazionale ha ancora preso posizione, ci sono solo supposizioni e le valutazioni si basano su un numero molto limitato di casi. Hanno allertato il mondo divulgando informazioni parziali” ha dichiarato.
Variante Omicron, Clementi: “Serviranno settimane per venirne a capo”
“Per venire a capo di questa variante serviranno almeno settimane e bloccare il traffico aereo serve a poco mentre getta nel panico i mercati. Meglio i controlli mirati dei passeggeri che arrivano dalle zone a rischio” ha dichiarato Clementi. Secondo il professore, se questa variante dovesse bucare il vaccino sarà ancora più importante effettuare le somministrazioni. “Mai come ora bisogna correre, correre, correre a vaccinarsi. Il vaccino finora ha protetto da tutte le varianti” ha dichiarato. Secondo il medico non ha senso aspettare che le aziende farmaceutiche modifichino i vaccini in base alla nuova variante. “Ora più che mai la terza dose diventa la cosa più importante perché conferisce un’immunizzazione potente e in grado di bloccare tutte le possibili varianti finora rilevate” ha aggiunto.
Variante Omicron, Clementi: “Bisognerà aspettare i risultati degli esami”
“Bisognerà aspettare i risultati dei più importanti esami di laboratorio e delle valutazioni cliniche dei soggetti contagiati. Occorrerà capire se infetta solo più velocemente o provoca malattie più importanti e quali sono le caratteristiche della malattia. Poi c’è l’osservazione clinica: le infezioni sono differenti o no? I contagiati si ammalano diversamente dagli altri o no?” ha dichiarato Clementi, spiegando che è l’unico modo per riuscire a sapere qualcosa di più di questa variante, di cui per il momento non si sa quasi nulla.
