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Variante Omicron, i 5 sintomi più comuni individuati nel 90% dei positivi

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Gli scienziati hanno fornito indicazioni sui sintomi più comuni della variante Omicron, individuanti in circa il 90% dei pazienti positivi.

In relazione alla variante Omicron, gli esperti hanno individuato i primi sintomi da monitorare che vengono provocati dalla nuova mutazione del coronavirus e che sono stati osservati in circa il 90% dei pazienti infettati.

Variante Omicron, i sintomi più comuni individuati nel 90% dei positivi

In considerazione della sua rapida diffusione in contesto internazionale, gli esperti hanno rivelato alcuni dei primi sintomi che contraddistinguono la variante Omicron ai quali le persone devono prestare attenzione.

Fino ad ora, le persone sono state invitate ad allertarsi all’insorgere degli stessi tre sintomi abitualmente indicati anche per determinare se hanno il Covid-19 e che riguardano anche la variante Delta.

Questi sintomi sono una tosse recente e continua, una temperatura corporea elevata e l’insorgere della perdita o di un cambiamento nel senso del gusto o dell’olfatto.

Gli esperti, tuttavia, rivelato che la variante Omicron si manifesta attraverso nuovi sintomi più spesso associati al comune raffreddore.

Sulla base di casi covid registrati a Londra tra ottobre e dicembre, i 5 sintomi più comuni riportati e archiviati dall’app sono stati naso che cola, mal di testa, stanchezza, starnuti e mal di gola. Sintomi, insomma, associabili ai malanni non-covid accusati in ogni paese da milioni di persone, in particolare tra i bambini nel periodo invernale e primaverile. Il recupero dalle comuni malattie da raffreddamento avviene nel giro di 10 giorni, secondo i CDC. Le persone immunodepresse o affette da asma e patologie respiratorie, però, rischiano di arrivare a sviluppare malattie più serie, come la polmonite.

Variante Omicron, le differenze con i sintomi delle altre mutazioni del Covid

In merito alle scoperte effettuate dagli esperti, il Mirror ha riportato che, secondo l’American Center for Disease Control and Prevention, l’89 per cento delle persone infettate con la variante condividono lo stesso segno “iniziale” di infezione.

Gli scienziati hanno riferito che coloro che sono risultati positivi alla variante presentano tosse secca e “gola irritata”, mentre alcuni degli altri sintomi iniziali includono affaticamento, congestione o naso che cola.

Analoghe sintomatologie, quindi, differiscono da quelle più comuni del Covid ossia una temperatura elevata, una tosse recente e continua o una perdita/cambiamento del senso del gusto o dell’olfatto, come ricordato dall’NHS.

Variante Omicron, il parere degli esperti del Sudafrica

Gli esperti britannici non sono gli unici a essere conviti che i sintomi che caratterizzano la variante Omicron siano diversi dalle altre varianti.

Il medico sudafricano Angelique Coetzee, che per primo ha segnalato Omicron, aveva già precedentemente comunicato che alcuni pazienti – soprattutto quelli non vaccinati – mostravano e mostrano alcuni sintomi intensi tra cui mal di testa e muscoli doloranti (mialgia).

Anche se questi sintomi della variante Omicron appaiono al momento più gestibili, ci sono timori riguardo una sua eventuale maggiore capacità di trasmissione e infezione. Si teme, infatti, che la Omicron possa eludere l’immunitàdata dai vaccini o dall’aver contratto e sconfitto precedentemente il virus.