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Variante Omicron, Ilaria Capua spiega perché si infettano di più anche i vaccinati

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L'infettivologa Ilaria Capua spiega in un'intervista perché la variante Omicron è più contagiosa rispetto alle altre mutazioni del Covid.

L’infettivologa Ilaria Capua spiega in un’intervista perché la variante Omicron è più contagiosa rispetto alle altre mutazioni del Covid.

Ilaria Capua sulla vairante Omicron: L’intervista

Ilaria Capua, direttrice dell’UF One Health Center dell’Università della Florida, ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’ in cui ha parlato della variante Omicron e delle motivazioni per cui ora si infettano di più anche i vaccinati: “Siamo nell’incubo da oltre 700 giorni. E ora il virus cambia volto. Sarà una lunga sfida. Perché Omicron evade una parte della risposta immunitaria.”

Ilaria Capua sulla variante Omicron: le novità della mutazione sudafricana

L’infettivologa ha spiegato: “La novità è che Omicron si avvia a diventare un nuovo sierotipo di Sars- CoV-2. Che cosa significa questo? Significa che è sufficientemente distante dal ceppo originale Wuhan e dai suoi immediati discendenti che evade una parte della risposta immunitaria. Ultrasemplificando, è come se in questi due anni il «cugino Omicron» si fosse fatto crescere capelli, barba, baffi e avesse indosso sempre gli occhiali da sole in modo tale che la camera del telefonino e gli algoritmi di riconoscimento facciale non lo riconoscessero più come alpha, gamma o delta. Infatti non lo è: è Omicron. Un virus con il turbo che grazie alla sua contagiosità ci darà filo da torcere.”

Ilaria Capua sulla variante Omicron: il virus è cambiato

“Questo è un virus diverso, cambiato sia dentro che fuori, e che per forza di cose impareremo a conoscere. In due anni però siamo cambiati anche noi sia dentro che fuori.” Prosegue ancora la Capua. “Siamo stanchi, stufi ed esausti dal rincorrere qualcosa che appare inafferrabile. In questo mare di incertezze legate non solo all’evento pandemico, ma anche e soprattutto alle molte, moltissime variabili legate agli aspetti di gestione dell’emergenza, abbiamo una certezza. Che come abbiamo fatto con altri virus quali il morbillo, oppure l’Hiv, con questo Sars-CoV2 e i suoi innumerevoli discendenti dovremo convivere a lungo e applicare al meglio le nostre conoscenze e le precauzioni del caso. Quest’ultimo, ovviamente, in continua evoluzione.”