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Vespa contro il reddito di cittadinanza: "Se Meloni non lo cambia perde la faccia"

Bruno Vespa

Vespa è una furia contro il reddito di cittadinanza ma si fida della Meloni. Il premier non può perdere la faccia.

Il giornalista Bruno Vespa, molto noto per la trasmissione “Porta a Porta”, ci va giù pesante sul reddito di cittadinanza e si scaglia contro il sussidio figlio del Movimento 5 Stelle (M5S). Vespa ha inoltre menzionato la Meloni riponendo fiducia in lei.

Vespa contro il reddito di cittadinanza: “Se Meloni non lo cambia perde la faccia”

Se da una parte l’opposizione e i padrini del sussidio parlano di restituire dignità agli italiani, dall’altra c’è chi la pensa in maniera completamente opposta. Non stiamo parlando solo della maggioranza di governo, ma anche di alcuni giornalisti, tra questi Bruno Vespa. Il conduttore della celebre trasmissione “Porta a Porta” ha attaccato il reddito di cittadinanza dichiarando:

“Un terzo di chi percepisce il reddito di cittadinanza sono persone che possono lavorare. Molti di questi lavorano in nero“.

Vespa ha poi continuato portando all’attenzione una sua esperienza:

“Ho ho una masseria in Puglia e ho trovato una ragazza bravissima che lavorava in nero, le ho proposto un contratto, lei era entusiasta. Torna a casa e il suo compagno le ha detto: “Ma tu sei pazza, rinunci al reddito quando puoi prendere il reddito, lavorare in nero come stai lavorando e porare a casa gli stessi soldi e anche un po’ di più, senza avere tutti gli obblighi che un contratto ti dà”.

Sulla Meloni, la dicotomia Nord-Sud e il futuro dell’Italia

Bruno Vespa ha poi interpellato la Meloni, auspicando che il premier possa apportare delle modifiche al reddito di cittadinanza. Il giornalista è sicuro che la leader di Fratelli d’Italia interverrà perchè non può perdere la faccia. Bruno Vespa ha inoltre aggiunto in riferimento alla dicotomia Nord-Sud:

Io pensavo fosse solo un problema del Sud, ma se vai al Nord ci sono le fabbriche disperate per il lavoro, per via del reddito di cittadinanza. È una storia che deve finire, perché non è dignitoso per le persone in grado e perfettamente in salute, ma anche per la loro crescita morale”.

Vespa ha infine concluso con queste parole: “Un Paese che punta tutto sul reddito di cittadinanza è un Paese morto“.