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Vincenzo Di Iorio morto per Covid a 77 anni: addio al re del torrone irpino

Vincenzo Di Iorio

Vincenzo Di Iorio morto per Covid: addio al re del torrone irpino che guidava l'azienda dolciaria di famiglia fin dal 1990

A 77 anni Vincenzo Di Iorio, il re del torrone irpino, è morto per covid e ha lasciato un interno territorio orfano della sua genialità, esattamente come quando è scomparso un altro grande del settore come Stefano Pernigotti . Il coronavirus ha fatto un grave lutto nel piccolo paese in provincia di Avellino di Pietradefusi, dove a morire di covid è stato il capostipite di una delle famiglie più quotate dell’Italia centromeridionale nel settore dolciario, quella dei Di Iorio. Il patron dell’azienda Vincenzo era considerato senza iperboli il re del torrone irpino, un prodotto di nicchia che in azienda veniva prodotto fin dal 1750.

Vincenzo Di Iorio morto per Covid, il ricovero e la resa al “Frangipane”

Vincenzo era stato ricoverato all’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino, dove malgrado la sua tenace lotta contro il coronavirus contratto poche settimane fa si è dovuto arrendere. E la resa del “Professore” ha gettato nel dolore e nello sconforto non solo i familiari e i dipendenti dell’azienda, ma un intero territorio. Il cognome Di Iorio era infatti legato all’orgoglio tutto irpino di poter avere un prodotto di eccellenza assoluta. Non è un caso infatti che il primo cittadino di Pietradefusi, Giulio Belmonte, abbia dichiarato il lutto cittadino.

Vincenzo Di Iorio morto a 77 anni, lutto cittadino a Pietradefusi

E proprio l’amministrazione guidata dal Belmonte ha voluto ricordare “zio Vincenzo” con un lungo post sulla pagina Facebook: “Con commozione, il sindaco e l’amministrazione comunale, esprimono profondo cordoglio e sincera vicinanza alla famiglia Di Iorio, in questa difficile prova che la vita ha posto sul loro cammino, per la terribile, insensata, ingiusta scomparsa del carissimo Enzo; persona stimata ed amata da tutta la comunità, amico di tutti, con il suo sorriso, con la sua ilarità, con il suo amore per la vita, con mille e mille storie ancora da raccontare attraverso la sua ironia. Ma il ricordo vivrà per sempre perché ‘coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo’ (Agostino D’Ippona). È intenzione di questa amministrazione proclamare lutto cittadino”.

Vincenzo Di Iorio morto per Covid, la sua azienda sfornava dolcezza dal 1750

Il torronificio Di Iorio è davvero un pezzo di storia della dolciaria italiana: fondato nel 1750, aveva fornito i suoi prodotti a casate nobiliari e sovrani ed aveva attraversato intere epoche della storia d’Italia prima ancora che l’Italia venisse unificata. Vincenzo era subentrato a suo padre Federico nel 1990 e a sua volta era stato affiancato dai figli Anna e Federico. Solo a novembre del 2020, a testimonianza del dinamismo di Vincenzo e dalla sua scrupolosa cura dell’azienda, i figli scrivevano a corredo di una sua foto: “Eccolo nostro padre Vincenzo, affettuosamente conosciuto in zona come il “Professore”, intento a controllare minuziosamente ogni singolo torrone del nostro laboratorio. Nonostante le redini del torronificio, con il tempo, siano passate a noi, nostro padre continua ad aggirarsi tra queste stanze regalando qua e là piccole perle di esperienza”.