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Carlo Tavecchio si dimette dalla direzione della Figc

Carlo Tavecchio

Carlo Tavecchio si è dimesso dalla direzione della Figc. Ha dato le dimissioni nel corso della riunione con il Consiglio Federale tenutosi stamane a Roma.

Carlo Tavecchio ha rassegnato stamane a Roma le dimissioni durante il vertice del Consiglio Federale. Lascia la direzione della Figc, conscio del cambiamento della situazione e dell’atteggiamento verso di lui. Mercoledì prossimo verrà indetto una riunione straordinaria con i vertici del Coni, diretti ancora da Giovanni Malagò. Lo stesso Malagò che in più occasioni aveva chiamato e auspicato le dimissioni di Carlo Tavecchio. Dimissioni chiamate in causa anche da alcuni dei giocatori. Entro 90 giorni verranno indette delle elezioni per la scelta di un nuovo presidente della Figc. Tavecchio continuerà la gestione ordinaria fino alla nuova elezione. Un cambio al vertice che si auspica porti una rigenerazione del calcio italiano. L’ultima nota amara dopo la mancata qualificazione dell’Italia al mondiale di Russia previsto per il 2018.

Qualcuno ha salutato positivamente la decisione di Tavecchio, aggiungendo che era qualcosa che già da tempo sarebbe dovuto avvenire. Si spera che da queste elezioni venga scelto un presidente Figc che conosca davvero il calcio.

Carlo Tavecchio parla

Secondo quanto riferisce Tavecchio, lo sciacallaggio politico all’interno della riunione avrebbe impedito il suo sano svolgimento. Non sarebbe stato possibile affrontare un dialogo sano e fruttuoso sul caso Italia Svezia, non in un ambiente così ostile alla presenza di Tavecchio che così ha preferito dimettersi anziché discutere. Decisione che testimonia la consapevolezza del cambio di atteggiamento generale all’interno della Federcalcio. Oltre che per lui, ha fatto sapere Carlo Tavecchio, ha chiesto le dimissioni dell’intero consiglio della Federcalcio. Alle 14.30 è prevista una conferenza stampa dove chiarirà al meglio la propria posizione. Il mancato appoggio di certe personalità han fatto si che Tavecchio decidesse per le dimissioni. Decisioni da molti già paventata e desiderata.

Giunta di Mercoledì

Indetta in tutta fretta da Giovanni Malagò la riunione per mercoledì prossimo della Giunta Straordinaria della Federazione. Una contromisura necessaria per rispondere alla crisi del calcio italiano e cercare di decidere il da farsi per il futuro. Nulla di più è trapelato o è stato detto sul venturo vertice.

Le parole di Luca Lotti

Il ministro dello Sport Luca Lotti prende atto della decisione di Tavecchio. Con lucidità auspica che questa situazione possa trasformarsi nella tanto desiderata rigenerazione di cui tanto s’è parlato ultimamente. Un’occasione unica da sfruttare al meglio per ristrutturare il calcio nostrano. Una rigenerazione che investirebbe le serie A e B fino alla lega pro e alle divisioni giovanili delle scuole calcio. Occasione d’oro dunque per Lotti che vede le dimissioni come un segnale positivo da sfruttare al massimo. Stando alle parole del ministro, la politica sarebbe pronta in questo senso a sostenere e a dare una mano in questo processo rigenerativo.

Spauracchi

La decisione di Tavecchio di coinvolgere tutti i vertici nelle dimissioni ha generato paura tra i suoi colleghi. Alcuni sono concordi con lui sul fatto che le responsabilità della sconfitta della Nazionale non sono responsabilità di uno solo. Questa l’idea di Giancarlo Abate, consigliere della Lega Pro. Altri invece rifiutano categoricamente di dimettersi in quanto estranei al caso come Renzo Ulivieri, Presidente della Assoallenatori. Questi teme che Malagò possa con abile mossa salire al potere della Figc. Altri ancora invece restano allibiti dalla decisione di Tavecchio e dalla mancata fase dibattimentale come Cosimo Sibilia, Presidente della Lega dei Dilettanti. Una decisione a suo dire, già presa prima della riunione senza possibilità alcuna di controbattere.