Cristina Marziali Uno dei periodi più fertili di idee per la cinematografia italiana è stato quello definito del neorealismo. Nell’immediato dopoguerra, i registi volevano dare un’immagine lucida e senza filtri di un Paese che cercava faticosamente di ricostruirsi, tanto materialmente che moralmente.
“I bambini ci guardano”, pellicola del 1943 di Vittorio De Sica, è da molti considerata un’anticipazione del neorealismo maturo. Lo spunto per la sceneggiatura è letterario, ovvero il romanzo “Pricò” di Cesare Giulio Viola, scritto nel 1924.
La trama infatti è melodrammatica: si narra di un bambino che assiste alla dissoluzione della sua famiglia, poichè sua madre perde la testa per un altro uomo, e il padre finisce per impiccarsi. Ciò che è del tutto nuovo sta proprio nel movimento della macchina da presa, che segue gli avvenimenti dal punto di vista del bambino.
Gli interpreti del film sono per lo più sconosciuti: Luciano De Ambrosis interpreta il bambino ed Isa Pola sua madre.
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