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Draghi: "Economia Eurozona? In crescita ma serve ancora supporto"

Draghi attacca: «La Bce lavora per l'Eurozona, non per Berlino»

Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha ribadito oggi che la ripresa dell’Eurozona “sta chiaramente migliorando” e che “si è evoluta e dall’esser fragile e diseguale si è consolidata ed ampliata”. Il numero uno dell’Eurotower ha poi ribadito che l’Eurozona si trova in una...

Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha ribadito oggi che la ripresa dell’Eurozona “sta chiaramente migliorando” e che “si è evoluta e dall’esser fragile e diseguale si è consolidata ed ampliata”.

Il numero uno dell’Eurotower ha poi ribadito che l’Eurozona si trova in una fase positiva del ciclo economico e che “ad un certo punto i tassi torneranno a salire”, ma la vera sfida sono le pensioni. “Ma la vera sfida sulla quale dovremmo interrogarci, è come faranno i Paesi a gestire pensioni con una società che invecchia” ha dichiarato Draghi.

Stabilizzare l’Eurozona

Il Presidente Draghi ha poi stabilito che le priorità in campo economico sono due: “stabilizzare la Zona euro” e “rafforzarla con politiche economiche sostenibili“, che portino a un aumento della “competitività delle nostre economie“, “completando l’architettura istituzionale dell’Unione economica e monetaria“.

Draghi ha fatto cenno anche all’inflazione, spiegando che occorreranno quattro condizioni perché questa si riveli “soddisfacente”: che raggiunga il target del 2% nel medio periodo, che si dimostri stabile su questo livello, che sia autosostenuta, cioè non dipendente dall’esistenza di un sostegno monetario, e che rispecchi le dinamiche di tutta l’area euro e non solo di un singolo paese.

Da questi quattro criteri discende la definizione della BCE di “stabilità dei prezzi”, ha chiarito il numero uno della BCE, rispondendo anche a qualche cenno di disappunto riguardo i magri rendimenti dei fondi pensione legati ai bassi tassi d’interesse.

Non siamo ancora al sicuro

La BCE ha voluto ribadire come “la situazione oggi sta migliorando” su diversi fronti: “Il costo del denaro è ritornato, per i Governi, a livelli più sostenibili“. Inoltre “il rifinanziamento delle banche in Paesi sotto stress è migliorato significativamente ma ancora non riflette i costi del credito“.

Ma tutto questo, ha spiegato Draghi, non vuol dire che ci si debba rilassare. Anzi, “il livello medio del debito dell’Eurozona è ancora molto alto, a circa il 90% del Pil” e per questo motivo “gli sforzi di consolidamento devono proseguire nei prossimi anni“.

La ripresa economicaè solo in una fase iniziale“, sottolinea Mario Draghi. Motivo per il quale “l’economia resta fragile. E la disoccupazione è ancora troppo alta“.

In questa situazione, ha spiegato il presidente, diventa “necessaria una maggiore crescita della produttività. E la crescita della produttività richiede innovazione. Le riforme strutturali sono essenziali per creare un ambiente imprenditoriale che favorisca l’innovazione e un ambiente normativo che si adatti in maniera adeguata. Entrambe le iniziative a livello nazionale ed europeo possono contribuire a questo sforzo. Se vogliamo assicurare che l’Unione economica e monetaria (Uem) prosperi, dobbiamo aggiornare il nostro quadro istituzionale. Ciò significa che dobbiamo essere pronti a promuovere l’innovazione ove necessario, anche nel funzionamento dell’Uem. In questo spirito non vedo l’ora che il dibattito sia aperto dal prossimo paper di approfondimento della Commissione europea sull’Unione economica e monetaria” con questo appello Draghi ha voluto concludere l’audizione in commissione Affari monetari ed economici del Parlamento europeo.