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Favori sessuali in cambio di fondi per una associazione: accusato il sindaco di Mantova

Favori sessuali

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi è stato accusato di aver richiesto dei favori sessuali in cambio di fondi per una associazione.

Mattia Palazzi, sindaco di Mantova, è stato indagato dalla Procura della stessa città per concussione. L’accusa a lui rivolta è quella di aver richiesto favori sessuali ad una rappresentante di una associazione culturale, in cambio di contributi comunali da erogare all’associazione stessa. A riferire tale notizia è stata la Gazzetta di Mantova nell’edizione in edicola quest’oggi. Immaediata è stata la replica del sindaco, che ha negato qualsiasi coinvolgimento in questo caso.

Favori sessuali

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, che fa parte del Partito Democratico, è stato indagato dalla Procura di Mantova per concussione. In particolar modo, l’accusa rivolta al sindaco è quella di aver richiesto favori sessuali ad una rappresentante di una associazione culturale cittadina, in cambio di contributi comunali da erogare alla stessa associazione. A riferire tale notizia è stata la Gazzetta di Mantova nell’edizione in edicola quest’oggi.

Immediata è stata la replica da parte di Palazzi. Il sindaco infatti ha spiegato di non aver mai chiesto favori a nessuno abusando del suo ruolo di sindaco. Ha ammesso di conoscere quella donna, ma ha comunque ribadito che con lei non c’è mai stato nulla di privato. Inoltre, Palazzi ha raccontato che alla fine il Comune ha concesso solamente il patrocinio ad una iniziativa dell’associazione.

Secondo quanto è emerso fino a questo momento, i carabinieri del nucleo investigativo si sono presentati nella mattinata dello scorso mercoledì a casa del sindaco con tanto di mandato di perquisizione, nel corso della quale hanno sequestrato il telefonino, il tablet e un vecchio computer. Sempre nelle stesse ore, gli uomini dell’Arma si sono presentati anche nelle abitazioni della Presidente e della Vice Presidente dell’associazione citate nell’esposto che ha poi portato alla nascita delle indagini. Anche in quella circostanza, sono stati sequestrati i telefonini. Infine, sempre nella tarda mattinata di mercoledì, i carabinieri hanno fatto anche irruzione nel Municipio di Via Roma e hanno chiesto una copia di alcuni documenti amministrativi.

La difesa

I legali del sindaco chiederà alla Procura di sentire al più presto lo stesso Palazzi, che respinge qualsiasi tipo di accusa e si dichiara estraneo ai fatti. Una richiesta che si aggancia anche al ruolo istituzionale ricoperto da Palazzi, che però in altri casi non sempre è stata accolta. Tra la vicepresidente dell’associazione e il sindaco i rapporti personali risalgono al 2016. in quel periodo, infatti, entrarono in contatto per questioni politiche. Secondo quanto dichiarato dal sindaco, ci sono stati anche altri incontri in Via Roma, legati proprio alle attività dell’associazione. Ma il sindaco ha comunque dichiarato che non c’è stato nulla più di questo, a parte qualche messaggio scambiato con il telefonino.

Sia palazzi che la vicepresidente comunque negano la concussione. Secondo le informazioni raccolte, la stessa donna è stata ascoltata solamente dopo il blitz avvenuto lo scorso mercoledì mattina. Non è ancora del tutto chiaro chi abbia presentato l’esposto. Proprio per questa ragione le indagini sono ancora in corso.