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La Rocca Sanvitale e i suoi fantasmi

Fontanellato ROCCA SANVITALE fontanellato.org

La Rocca Sanvitale o Castello di Fontanellato, dal nome del comune in provincia di Parma dove si trova. La sua storia e i suoi due fantasmi.

Rocca Sanvitale: costruzione e storia

La Rocca Sanvitale o Castello di Fontanellato, così chiamato perché si trova nell’omonimo comune in provincia di Parma, è un maniero medievale circondato da un fossato. Tra le sue varie sale ce n’è una dedicata alle Armi; una contenente i cimeli della Duchessa Maria Luisa o Maria Luigia di Parma ed Imperatrice dei Francesi in quanto seconda moglie di Napoleone Bonaparte, raccolti dalla sua primogenita Albertina di Montenuovo, la quale sposò il Conte Luigi Sanvitale di Fontanellato; una Sala dei Costumi Orientali; una Galleria degli Antenati; una Sala dei Sanvitale e una dei Farnese dove si trovano alcuni ritratti delle due famiglie che governarono il Ducato di Parma e Piacenza; una Sala dei quadri religiosi, ma soprattutto è famosa la Sala (Stufetta) di Diana e Atteone, in cui si trova un ciclo di affreschi del pittore manierista Parmigianino (Parma, 11 gennaio 1503 – Casalmaggiore, 24 agosto 1540), tratti dalle Metamorfosi di Ovidio – in tutto il castello sono numerosi i riferimenti alla mitologia greca e latina -.

Dal 1124 l’originaria struttura del castello venne fatta erigere a scopo difensivo del Borgo di “Fontana Lata” dal Marchese Oberto I Pallavicino, il quale ottenne il feudo dai Marchesi Folco e Ugo I d’Este di Ferrara. In seguito cedette tutto al comune di Parma, dopodichè territorio e castello vennero conquistati prima dalla famiglia Terzi e poi dai Visconti, Duchi Milano. Furono loro e in particolare Gian Galeazzo, nel 1378, a concedere feudo e palazzo alla famiglia guelfa Sanvitale in cambio di fedeltà. Nel 1386 i nuovi proprietari diedero inizio alla costruzione di un altro castello nei pressi della torre già esistente. Le mura vennero ultimate verso il 1400 e nel 1404 Giovanni Maria Visconti dichiarò contea il territorio di Fontanellato e conti i suoi signori, i fratelli Giberto e Gian Martino Sanvitale. Nel 1948 l’ultimo conte, Giovanni, vendette la rocca al Comune di Fontanellato, che la fece restaurare per farne una sua sede e permettere di visitarne alcune sale.

I fantasmi della Rocca

Alcuni sopralluoghi effettuati nel 2014 da alcuni blogger appassionati di luoghi misteriosi e da una sensitiva, avrebbero confermato la presenza nel castello di almeno due fantasmi. In particolare al piano nobile della Rocca Sanvitale dimorerebbe quello di Barbara Sanseverino, celebrata per la sua bellezza da Torquato Tasso nel sonetto In lode de’ capelli di D. Barbara Sanseverini Contessa di Sala – in quanto aveva sposato Giberto IV Sanvitale, signore di Sala Baganza – e giustiziata con l’accusa di aver partecipato ad una presunta congiura contro il Duca Ranuccio I Farnese. Nel 1585 suo marito morì in circostanze misteriose e il loro figlio Girolamo fu investito dal duca Ottavio Farnese, amante della madre e nonno di Ranuccio, del marchesato di Colorno, a patto di assumere il cognome e lo stemma dei Sanseverino, aristocratica famiglia originaria del Reame di Napoli. Senonchè Ranuccio, che voleva impossessarsi di Corno, dichiarò illegittima la cessione del feudo ai Sanvitale, accusandoli di una congiura ai suoi danni, facendoli arrestare e giustiziare. Sembra infatti che, dopo aver tentato di far valere i loro diritti per via legale in un processo che coinvolse grandi giuristi del tempo, quando Barbara, il suo secondo marito Orazio Simonetta, il primogenito di lei Girolamo e suo figlio Gianfrancesco si accorsero che rischiavano di perdere, con altri nobili organizzarono un piano, passato alla storia come la “Congiura dei feudatari”, per eliminare fisicamente Ranuccio. Tutto avrebbe dovuto avvenire addirittura in una chiesa, quella dei Cappuccini di Fontevivo, durante il battesimo di Alessandro, figlio della vittima designata, ma il progetto fallì dopo che un servo loro complice, Onofrio Martani, sotto tortura rivelò alcuni dettagli, anche se i fatti non vennero mai veramente provati. Barbara Sanseverino fu decapitata con gli altri 9 condannati presso il cosiddetto Palazzo dell’Uditore Criminale.

C’è un altro fantasma che dimorerebbe nel Castello di Fontanellato: quello della piccola Maria Sanvitale, figlia di Albertina di Montenuovo e Luigi Sanvitale, morta a 5 anni.

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