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Legge elettorale: faccia a faccia Pd-M5s, si va verso il modello tedesco

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Legge elettorale, arriva la svolta. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, apre alla nuova riforma proposta dal Partito Democratico di Matteo Renzi: "Il tedesco non è il nostro modello di legge elettorale, ma è un buon sistema.", così ha parlato Danilo Toninelli, deputato del M5S. Legge elettora...

Legge elettorale, arriva la svolta. Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, apre alla nuova riforma proposta dal Partito Democratico di Matteo Renzi: “Il tedesco non è il nostro modello di legge elettorale, ma è un buon sistema.”, così ha parlato Danilo Toninelli, deputato del M5S.

Legge elettorale, la proposta del PD

La nuova legge elettorale proposta dal Pd, introduce un sistema misto, per metà maggioritario e per metà proporzionale, un sistema che si rifà al modello tedesco.

In realtà di tedesco ha ben poco, ma appartiene a quelli che in gergo tecnico sono chiamati “grabensystem” (sistema a fossato), con una netta separazione tra parte maggioritaria e parte proporzionale. La proposta Pd prevede l’elezione di 303 deputati in altrettanti collegi uninominali e di altri 303 con sistema proporzionale, in listini bloccati di quattro nomi ma con sbarramento al 5% e senza il meccanismo di scorporo del Mattarellum che premiava i partitini. Non verrà, invece, modificato il metodo proporzionale per eleggere i 12 deputati esteri, e conferma i collegi uninominali per il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta.

L’altro aspetto che accentua il sistema a fossato, cioè la separazione tra maggioritario e proporzionale, è l’assenza dello scorporo, che invece era presente nel Mattarellum: questo meccanismo sottraeva (scorporava) i voti presi dai partiti nei collegi da quelli della parte proporzionale, così da favorire i piccoli partiti. Nel Rosatellum il proporzionale è puro.

Quanto alla soglia essa è indicata nel 5% su base nazionale, mentre nel Mattarellum era al 4% e nell’Italicum al 3%. La scheda che avrà l’elettore sarà unica, in questo uguale allo “stimmzettel” tedesco: sulla sinistra dovrà barrare il nome dei candidato del collegio uninominale e sulla destra apporre una croce sul simbolo del partito.

M5S, dopo il “no” arriva l’apertura alla legge elettorale

A inizio maggio, il Movimento 5 Stelle -attraverso la voce di Luigi di Maio- aveva accusato il Pd di “fare una legge elettorale contro il M5S insieme a Verdini e a qualche pezzo del Gruppo Misto e con una Lega Nord, che prima urlava all’inciucio quando noi abbiamo aperto alla luce del sole al Pd, e adesso si butta nella mischia”.

Adesso, dopo la votazione sul sito del Movimento di ieri, arriva l’apertura.

“Siete favorevoli all’approvazione di un sistema elettorale di impianto tedesco che sia rispettoso della Costituzione, eventualmente con l’introduzione di correttivi di governabilità costituzionalmente legittimi?” questo il quesito proposto agli iscritti.

Il voto. “Hanno partecipato alla votazione 29.005 iscritti certificati, 27.473 hanno votato sì e 1.532 hanno votato no.”, questi sono i risultati del “referendum”.

Toninelli, in un’intervista, ha commentato così la svolta “è un buon sistema di impianto proporzionale, non è ottimo come il nostro Democratellum ma si gli avvicina. Abbiamo fatto una scelta di apertura per dimostrare al Paese che siamo una forza matura, non improvvisata”, sul voto della rete il deputato ha detto che il nostro popolo ha dimostrato maturità e senso di responsabilità tanto quanto chi lo rappresenta in Parlamento”.

Il Movimento 5 Stelle “vuole che si vada al voto prima del 15 settembre, data dei vitalizi: è una delicatezza istituzionale che questa classe politica sciagurata deve al popolo che ha massacrato per decenni. Non sono riusciti a fare nulla per la disoccupazione e la povertà, ma vogliono arrogarsi il privilegio della pensione dopo quattro anni e mezzo di lavoro. È inaccettabile“, ha scritto Grillo sul suo blog.