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Pitbull liberati dal recinto aggrediscono due sorelline nel varesotto

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Il fatto è avvenuto ad Olgiate Olona, al confine con Busto Arsizio: le bimbe di 4 e 5 anni sono state ricoverate a Legnano e Monza in prognosi riservata. Sono in condizioni gravi, ma la loro vita non è in pericolo: le due sorelline sono state aggredite e ripetutamente azzannate al viso ed alla te...

Il fatto è avvenuto ad Olgiate Olona, al confine con Busto Arsizio: le bimbe di 4 e 5 anni sono state ricoverate a Legnano e Monza in prognosi riservata.

Sono in condizioni gravi, ma la loro vita non è in pericolo: le due sorelline sono state aggredite e ripetutamente azzannate al viso ed alla testa da una coppia di pitbull, intorno alle 16.30 del 17 febbraio ad Olgiate Olona (VA), in via Baracca. Le bimbe, di 4 e 5 anni, secondo quanto accertato dai Carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio, competenti per territorio, erano andate con la madre a far visita ad amici di famiglia quando qualcuno ha aperto il recinto nel quale erano detenuti i due animali, che si sono scagliati contro di loro, sotto lo sguardo attonito della mamma 35enne e dei padroni di casa. Ancora non è stato chiarito se l’aggressione sia avvenuta subito, all’ingresso delle sorelline nel giardino dell’abitazione del proprietario dei cani, o in un secondo momento, magari dopo che avevano iniziato a giocare con gli animali.

L’esatta dinamica dell’accaduto è ancora al vaglio delle forze dell’ordine e sono in corso tutti gli accertamenti per appurare le responsabilità di quelli che si configurano come reati di lesioni colpose e malgoverno di animali, soprattutto alla luce del fatto che, – come detto -, i pitbull erano abitualmente ricoverati in un apposito serraglio chiuso che, evidentemente, è stato aperto incautamente, ancora non si sa da chi.

Le due piccole sono state ricoverate d’urgenza rispettivamente al vicino ospedale di Legnano (MI) e, dopo l’intervento immediato dell’elisoccorso, a Monza e i medici si sono riservati per entrambe la prognosi per “plurime lesioni al volto ed al capo”.

I due cani, che erano regolarmente registrati all’anagrafe canina e sottoposti a tutte le vaccinazioni obbligatorie, si trovano ora sotto sequestro, affidati in custodia ad un’azienda specializzata, in attesa che si decida il loro destino.

E’ del 2009 un’apposita ordinanza emanata dal Ministero della Salute che definisce la responsabilità civile e penale dei proprietari di cani ed altri animali da compagnia che, sebbene abbia cancellato la cosiddetta “black list delle razze ritenute più pericolose, dato che non è possibile stabilire a priori l’aggressività di un cane solo su base genetica, obbliga i detentori alla stipula di polizze assicurative per danni causati dal proprio animale contro terzi, all’applicazione del guinzaglio (della lunghezza massima di 1,5 metri) in qualsiasi area urbana o aperta al pubblico e ad avere a portata di mano una museruola per situazioni potenzialmente pericolose, ma ciò è difficilmente applicabile in ambito privato.

Solo la settimana scorsa, sempre nel varesotto e più precisamente a Saronno, un 66enne era stato morso, improvvisamente e senza un apparente motivo, ad una gamba ed un orecchio da un pitbull che aveva appena adottato da un canile locale, mentre giocava con lui nel proprio giardino: dopo l’aggressione, il cane non aveva permesso a nessuno di avvicinarsi al padrone ferito e, solo dopo diverso tempo, il figlio della vittima era riuscito a calmarlo e chiuderlo in casa per far sì che l’anziano venisse soccorso in sicurezza da polizia locale, vigili del fuoco ed ambulanza giunti sul posto.

Nelle scorse ore, i Carabinieri hanno fatto sapere di aver effettivamente deferito in stato di libertà per i reati sopra indicati l’unico componente della famiglia che abita nella casa dove si sono svolti i fatti, presente al momento dell’aggressione, ovvero una donna di 45 anni che è risultata essere la proprietaria dei cani: questo primo atto non stabilisce ancora la sua responsabilità, ma è comunque dovuto affinchè lei stessa possa difendersi con le garanzie previste dalla legge. A chiarire esattamente la dinamica dovrà essere solo la ricostruzione mediante la testimonianza della madre delle piccole vittime che, dato il forte stato di shock in cui versa, non è ancora stata ascoltata dagli inquirenti.

Il bollettino medico più recente rende noto che la bimba più piccola, ricoverata a Legnano, ha riportato gravi ferite al cuoio capelluto con una prognosi iniziale di 60 giorni, mentre la sorella maggiore, che si trova al San Gerardo di Monza, presenta ferite multiple al volto con frattura del naso e delle ossa facciali e per lei la prognosi è ancora riservata: sono state entrambe sottoposte ad interventi chirurgici.