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'Il trio delle cicciottelle': le 'scuse' del direttore QS, ma il web si scatena

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Il titolo scelto dalla redazione de Il Resto del Carlino, ed in particolare di QS, la testata sportiva del Quotidiano Nazionale del quale fanno parte anche La Nazione e Il Giorno, ha scatenato un vero putiferio nella giornata di ieri. "Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico", utilizz...

Il titolo scelto dalla redazione de Il Resto del Carlino, ed in particolare di QS, la testata sportiva del Quotidiano Nazionale del quale fanno parte anche La Nazione e Il Giorno, ha scatenato un vero putiferio nella giornata di ieri. “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”, utilizzato per descrivere la sconfitta delle azzurre nel tiro con l’arco, che non sono riuscite a spuntarla nella sfida per il quarto posto, ha generato un moto collettivo di disapprovazione nei confronti dei vertici della testata, che hanno permesso si pubblicasse un articolo aperto da un titolo maschilista, non giornalistico e per nulla ironico.

Tanto che alcune ore dopo il ‘caos’, è dovuto intervenire Giuseppe Tassi, dal 2014 direttore di Qs (dopo essere stato vicedirettore del Resto del Carlino, di Quotidiano.Net e di QN), con un messaggio di scuse che ha però generato ulteriori polemiche. Moltissimi utenti infatti non vi hanno letto alcune scuse ma anzi hanno definito la dichiarazione di Tassi una ‘non scusa’, segnalandolo sulle pagine social della testata. “Mi rivolgo ai lettori che hanno commentato il titolo riportato oggi da Qs “Il trio delle cicciottelle sfiora il miracolo olimpico”, uscito nella prima edizione e poi ribattuto con un più cronachistico “Le azzurre si fermano sul più bello” – ha scritto Tassi – Mi scuso se quel titolo ha urtato la sensibilità di alcuni nostri lettori ma l’intento di partenza non era né derisorio né discriminante”. Parole che non sono piaciute neanche al presidente Fitarco Mario Scarzella, che ha scritto una lunga lettera indirizzata proprio a Giuseppe Tassi, in difesa di Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia.