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Villa Eleonora Oristano: case stregate in Sardegna

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Tra Oristano e Silì, si trova una delle case stregate e misteriose che abitano la Sardegna: la famosa Villa Eleonora, ex dimora di Vandalino Casu. Nonostante sia il proprietario sia la villa siano per lo più dimenticati dagli abitanti di Oristano, la loro memoria rimane viva tra gli anzian...

Tra Oristano e Silì, si trova una delle case stregate e misteriose che abitano la Sardegna: la famosa Villa Eleonora, ex dimora di Vandalino Casu.

Nonostante sia il proprietario sia la villa siano per lo più dimenticati dagli abitanti di Oristano, la loro memoria rimane viva tra gli anziani del posto. Essi ricordano i sopralluoghi che facevano da bambini e i molti racconti popolari che narravano dei fantasmi da cui era infestata.

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Edificata verso la metà dell’ 800 sulla base di un edificio settecentesco preesistente, questa villa era immersa nella campagna e circondata da una ricchissima vegetazione di vigneti, frutteti, uliveti e orti. Era così bella da essere citata dai viaggiatori del tempo, al punto di ispirare sonetti ed essere premiata nel 1876 al “concorso dei poderi sardi”.

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Villa Eleonora nel 1939 è diventata un orfanotrofio, per poi essere nuovamente abbandonata e dimenticata. L’unica volontà di Casu era creare una casa di riposo in mezzo alla sua casa e ai suoi terreni. E così è stata realizzata la Casa di riposo “Eleonora d’Arborea”, sita a pochi passi dalla villa diroccata.

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Entrando in via Vandalino Casu, si trova l’edificio con un piano terra, un primo piano e una terrazza, a cui successivamente è stato aggiunto un ulteriore piano. Vicino ai binari si può vedere ancora oggi ciò che resta di quello che doveva essere il portale d’ingresso.

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Da quell’ingresso partiva un viale alberato che, secondo le descrizioni dell’epoca, era costeggiato da statue di terracotta realizzate dallo stesso Vandalino. Delle statue ne è sopravvissuta solo una, quella di Eleonora (datata 1881), oggi situata nel giardino della Casa di riposo.

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All’interno della villa si trova ancora un po’ di tutto. Dai mobili dell’orfanotrofio a quelli di vari occupanti abusivi, che ne hanno fatto la loro dimora dagli anni 70 fino agli anni più recenti. Piccoli letti pensati per i bambini, belle sedie, vari frigoriferi, televisori e ciarpami vari. L’ultimo piano, come spesso capita nelle ville abbandonate e un po’ stregate, è il regno dei volatili.

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Nonostante il degrado e la mancanza di interesse da parte di istituzioni o enti privati per una riqualificazione, la villa conserva ancora oggi un certo fascino. Lo splendore che la caratterizzava si può ancora trovare nelle meravigliose scale di legno ottocentesche, nel pavimento dell’ingresso e in alcune vetrate colorate di quella che un tempo era la cappella.