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Afghanistan, il presidente Ghani si dimette: annunciato governo guidato da talebani

Afghanistan

In Afghanistan, il presidente Ghani ha accettato di dimettersi e ha annunciato l’imminente formazione di un governo guidato dai talebani.

In Afghanistan, con il procedere dell’avanzata dei talebani, il presidente Ashraf Ghani ha deciso di rassegnare le dimissioni e consegnare il potere ad Ali Ahmad Jalali. In questo modo, verrà formato a breve un governo guidato dai talebani che, dopo essere entrati a Kabul, si sono diretti verso il palazzo presidenziale, prendendone possesso.

Afghanistan, l’ingresso dei talebani nella periferia di Kabul

Dopo essersi imposti nelle grandi aree situate nell’Afghanistan settentrionale, a Herat, a Kunduz, a Jalalabad e aver accerchiato la capitale, i talebani hanno definitivamente fatto il proprio ingresso a Kabul.

Nella giornata del 15 agosto, infatti, i talebani hanno consentito alle loro milizie di occupare le zone della capitale evacuate dalle squadre messe in campo dalle forze dell’ordine afghane. In questo modo, i talebani hanno dichiarato di essere pronti a “mantenere la legge e l’ordine”.

In merito all’ingresso nei luoghi evacuati dalla polizia a Kabul, come riporta al Jazeera, si è espresso il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, che ha dichiarato: “La decisione è stata presa per evitare il rischio di furti e rapine in assenza di polizia e altro personale di sicurezza”.

Prima di procedere all’occupazione della capitale, l’ordine rivolto ai talebani consisteva nell’attendere “alle porte della città, senza entrare”. Ciononostante, erano stati molti gli insorti notati e segnalati entro i confini territoriali della capitale: la maggior parte di essi, tuttavia, si era arrestata alla periferia di Kabul, ribadendo la volontà di non voler espugnare la capitale afghana “con la forza”.

Afghanistan, le dimissioni del presidente Ashraf Ghani

La notizia relativa alla progressiva entrata dei talebani a Kabul giunge a poche ore di distanza dalla decisione del presidente afghano Ashraf Ghani di accettare di rassegnare le dimissioni dal proprio incarico. In questo contesto, è stato annunciato che, presumibilmente, il potere verrà a breve consegnato ad Ali Ahmad Jalali che verrà incaricato di formare un governo guidato dai talebani.

A proposito della decisione di dimettersi, il presidente Ghani ha motivato la resa ammettendo che “le operazioni militari a Kabul sono impossibili”.

La scelta del presidente dell’Afghanistan è stata diffusa dal presidente dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale, Abdullah Abdullah, che ha commentato la vicenda con le seguenti parole: “Dio lo ritenga responsabile”.

Intanto, sulla base delle indiscrezioni sinora diramate dai media internazionali e locali, Ashraf Ghani si è rapidamente preparato a lasciare il Paese, dirigendosi in Tagikistan. Inoltre, appare sempre più plausibile l’ipotesi che a guidare il governo di transizione affidato ai talebani sia Ali Ahmad Jalali, ex ministro dell’Interno.

Afghanistan, i talebani conquistano il palazzo presidenziale

Poco dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente Ghani e l’ingresso a Kabul, i comandanti talebani hanno deciso di avanzare ulteriormente dalla periferia al cuore della capitale.

Secondo quanto riportato attraverso la pubblicazione di un tweet dall’agenzia di stampa britannica Reuters, inoltre, i talebani hanno raggiunto il palazzo presidenziale, prendendone pieno possesso.

In attesa della comunicazione ufficiale che decreterà la nascita di un governo presieduto dai talebani, quindi, gli integralisti islamici recentemente insorti hanno di fatto messo in ginocchio il governo afghano e conquistato il potere nel Paese.

Pertanto, a vent’anni dall’inizio della missione internazionale in Afghanistan e dall’allontanamento degli estremisti dal governo avvenuta nel 2001, la Nazione è tornata sotto il controllo dei talebani.

Afghanistan, talebani a Kabul: l’ambasciata USA e la sparatoria all’aeroporto della capitale

Con l’avanzare dei talebani, sono stati segnalati svariati disordini tra i quali figura anche una sparatoria nella zona dell’aeroporto di Kabul. La vicenda in atto nell’area aeroportuale ha portato l’ambasciata degli Stati Uniti d’America a diramare un’allerta in quanto, nel corso delle ultime ore, i cittadini stranieri – compresi i cittadini italiani – si stanno dirigendo a ritmo serrato proprio verso l’aeroporto della capitale nel tentativo di lasciare al più presto il Paese.

I funzionari dell’ambasciata americana, dunque, hanno ordinato ai propri connazionali di allontanarsi dall’aeroporto e trovare un luogo in cui mettersi al riparo dai disordini in atto in quanto “la situazione della sicurezza a Kabul sta cambiando rapidamente”.

Nel frattempo, la bandiera americana e stata rimossa dalla sede dell’ambasciata statunitense a Kabul ed è stata comunicata la cessazione con effetto immediato di ogni tipologia di operazione consolare. Al pari dei cittadini stranieri, poi, anche l’ambasciatore degli Stati Uniti e gli altri funzionari stanno tentando di raggiungere l’aeroporto di Kabul per lasciare il Paese.

Afghanistan, il rimpatrio degli italiani dopo l’arrivo dei talebani

Per quanto riguarda la drammatica situazione emersa in Afghanistan, si sta lavorando con impegno e determinazione al rientro in patria degli italiani.

A questo proposito, lo Stato maggiore della Difesa ha rilasciato una nota ufficiale volta a sottolineare quanto segue: “A seguito del deterioramento delle condizioni di sicurezza in Afghanistan, nei giorni scorsi, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha richiesto al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli che, con la massima urgenza, venissero evacuati il personale diplomatico dell’ambasciata Italiana a Kabul e i nostri connazionali, contestualmente ha disposto l’accelerazione del trasferimento in Italia dei collaboratori afghani”.