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Alex Marè presenta "Ritratto Fotografico": 100 scatti per raccontare la quotidianità durante la pandemia

Alex Marè fotografo

“La vera bellezza è stata raccontare l’unicità di ciascuno. Ogni persona mi ha lasciato qualcosa di sé”, confida Alex Marè presentando la sua opera.

Alex Marè è il primo artista che ha esposto al Duomo di Fermo. Fotografogiovane, versatile, intraprendente e grintoso: oltre al talento, vanta un occhio attento sul mondo d’oggi e una gentilezza profonda. La sua è una sensibilità acuta e delicata al contempo, tra le mani ha sempre una macchina fotografica e così eterna attimi irripetibili. Lo fa con rispetto e dedizione, con cura e passione, portando la sua esperienza anche in nuovi progetti. Alex Marè ha lavorato a Milano, immortalando top model e attrici di calibro internazionale. Specializzato in bianco e nero, ha raccolto in un volume le 100 immagini che intendono raccontare il periodo storico vissuto, raccontando le differenze tra le persone e ciò che è la realtà, facendo vedere chi la vive giornalmente a partire dall’Arma dei Carabinieri, fino alla Polizia di Stato. Le sessioni fotografiche hanno avuto luogo tra febbraio e marzo 2021, nello scenario del Viale della Cattedrale Metropolitana di Fermo. Al progetto hanno collaborato, la Docente Universitaria di Storia del Medio Oriente, la curatrice di mostre internazionali, l’esperto in stampa Platino e una giornalista. L’opera “Ritratto Fotografico” è disponibile nelle librerie di tutta Italia (edito da Poderosa Edizioni) e per giorni è primo nelle classifiche Bestseller Amazon. Inoltre, l’opera è stata donata al Capo dello Stato che ha inviato i suoi ringraziamenti.

Alex Marè presenta la sua opera “Ritratto Fotografico”

Con entusiasmo Alex Marè ha presentato il lavoro intrapreso per dare vita all’opera “Ritratto Fotografico”. In particolare, ha spiegato: “L’idea è nata nel dicembre del 2020 e sono passato all’azione dal 25 febbraio al 2 marzo 2021, quando ho fotografato 100 persone che si erano candidate attraverso un contest pubblicato sia sui social sia sui giornali. Nel primo giorno si sono candidate 750 persone da tutte le parti d’Italia. Tuttavia, a causa delle disposizioni anti-Covid (eravamo quasi in zona arancione e con l’impossibilità di spostarsi da un comune all’altro), ho deciso di circoscrivere le candidature attorno al comune di Fermo. Ho scelto 100 persone da fotografare per lasciare un documento storico capace di raccontare il momento storico vissuto. Per me la fotografia deve essere sempre un documento per le generazioni che verranno. La fotografia per me deve raccontare: è stato questo il pretesto di “Ritratto Fotografico Fermo”, in cui sono inseriti scatti fatti davanti al Duomo cittadino”.

A proposito del suo progetto, Alex ha sottolineato con piacere: “Per realizzarlo ho vissuto giorni pazzeschi. Hanno partecipato in tantissimi: dalla Polizia di Stato all’Arma dei Carabinieri, ma anche atleti come Carlo Macchini (ginnastica artistica) e Giorgio Olivieri (lancio del martello), fino al sindaco di Fermo, i Vigili del Fuoco volontari e l’arcivescovo di Fermo. Le autorità sono arrivate in divisa, ma a tutte le altre persone ho chiesto di apparire per come sono davvero”.

Alex Marè fotografo

Infatti, ha sottolineato: “Oggi l’immagine versa soprattutto sull’impatto, volendo rappresentare qualcosa che non si è. Io, invece, credo che la vera bellezza sia l’originalità. Ho voluto che ognuno restasse sé stesso e portasse qualcosa con cui raccontarsi. Per esempio, è arrivata una ragazza con una bandierina perché è una guardialinee di calcio”. Così Alex Marè si è confrontato con uno scenario variegato, che ha offerto uno scambio soprattutto umano.

Alex Marè fotografo

La vera bellezza è stata raccontare l’unicità di ciascuno. Io non conoscevo nessuno: ho conosciuto le 100 persone in 10 minuti, non è stato facile posizionarle nel modo migliore. Non solo: per chi sta dall’altra parte, non è facile mettersi davanti all’obiettivo con dietro molte altre persone che ti guardano (senza conoscersi)”. Non è scontato trovare sintonia tra tutti i partecipanti e far sentire tutti a proprio agio, ma Alex ce l’ha fatta al meglio, anche grazie alla collaborazione con Andrea Cameli e a quella nata con tutti e 100 i partecipanti. “Non è solo Alex che ha scattato le foto: il merito è anche di tutte le persone che si sono prestate alla mia idea”, ha tenuto a precisare con grande umiltà.

Alex Marè fotografo

All’attinenza con la realtà aggiunge un fattore umano davvero speciale, che è prima di tutto un incontro personale. In generale, nessuno dei partecipanti era abituato a stare davanti a una macchina fotografica per cimentarsi in scatti professionali. È stata un’esperienza nuova proprio per tutti.La settimana della moda di Milano è stata la mia grande scuola. Ho seguito le sfilate per 8 anni e ora mi sono cimentato in un lavoro tutto nuovo”, ha spiegato.

L’esperienza intrapresa gli ha dato tanto e, a tal proposito, ha commentato: “Non serve scappare da casa: anche nel posto in cui si è nati è possibile fare un grande lavoro. Il mio progetto lo conferma. Quando sono con la macchina fotografica, dimentico di aver fotografo le modelle di Armani: mi interessa solo l’essenza, meno la forma. Ogni persona mi ha arricchito con qualcosa di personale. Ognuno si è messo a nudo, svelando qualcosa di privato, di davvero autentico. Questo è stato il più bel regalo che le persone coinvolte potessero farmi. Nelle settimane della moda non accade”.

Alex Marè, carriera, sogni e ideali

La sua passione è diventata un mestiere, ma da bambino come immaginava il suo futuro? Essere fotografo è uno dei sogni che avevo da bambino, ma è un percorso nato quasi per gioco. Avevo 17 anni quando, con due amici, sono andato a Milano per vedere la settimana della moda. All’epoca, tuttavia, non conoscevo quel mondo così ampio e intricato. È così che mi sono avvicinato e interessato alla fotografia di ritrattistica. Poi ho iniziato a partecipare alle settimane della moda femminile di febbraio e settembre, ogni anno. Piano piano sono stato contattato dalla stampa e ho pubblicato per diversi magazine nazionali e internazionali, fino a ottenere i pass per restare all’interno delle sfilate”, ha spiegato.

Alex Marè fotografo

Non mancano i sogni e i nuovi progetti. Alex, infatti, ha svelato:In futuro mi piacerebbe catturare usi e costumi delle Regioni. Ho in mente di fotografare la Sardegna, uno dei luoghi più tradizionalisti che io conosca, dove le signore anziane sfoggiano ancora oggi abiti adatti a ogni occasione. Sono tradizioni che nei prossimi anni forse andranno perse e che vorrei eternare per chi in futuro non potrà mai osservarle direttamente, con i propri occhi. L’originalità, la tradizione, le differenze di ogni paese in Italia, oltre alla storia e all’arte di cui possiamo fare vanto, per me sono aspetti speciali che devono essere valorizzati”.

Alex Marè sdogana i canoni più imperati della bellezza (femminile e non solo): “La vera bellezza è la diversità. Sono le imperfezioni a renderci unici”, ha ribadito. Il suo è un messaggio prezioso, soprattutto se detto da un fotografo che ha avuto tanto a che fare con modelle e moda femminile. Il suo è un invito velato ma potente, che può essere utile per chi fatica ad accettarci. “Oggi si cerca ostinatamente la perfezione, ma serve puntare all’eccellenza, che significa trovare il massimo per sé stessi. La perfezione non esiste e non bisogna lasciarsi soggiogare dai canoni imposti”, ha aggiunto.