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Guerra Israele-Hamas, l’appello di Amnesty e Ong: “Il Governo Meloni promuova il rispetto per i diritti umani”

Appello di Amnesty e delle Ong Governo Meloni

Amnesty International e delle Ong hanno rivolto un preciso appello al Governo Meloni in merito alla guerra tra Israele e Hamas.

In considerazione dell’escalation di violenza che si sta verificando in Israele e nella Striscia di Gaza, Amnesty International e diverse Ong hanno rivolto un preciso appello al Governo Meloni e alle istituzioni comunitarie e internazionali.

Appello di Amnesty e delle Ong italiane al Governo Meloni

Amnesty International, insieme a diverse Ong come l’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi), hanno rivolto un appello congiunto al Governo Meloni e alle istituzioni dell’Unione europea e internazionali a fine di garantire e preservare il rispetto dei diritti umani e della vita delle popolazioni civiliper contrastare l’escalation di violenza in cui stanno sprofondando Israele e la Palestina.

“Abbiamo subito condannato i barbari attacchi di Hamas e chiesto la liberazione degli ostaggi, ma oggi facciamo nostre le parole del segretario generale Onu Antonio Guterres: gli attacchi non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di una soffocante occupazione, da 17 Gaza è sotto assedio. È l’ora di cessare il fuoco e di rispettare il diritto umanitario internazionale”. Ad affermarlo è stata Silvia Stilli, presidente di AOI, durante una conferenza stampa che si è tenuta a Roma.

L’invito all’Ue: “Pro o contro il diritto internazionale”

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato: “L’Unione europea, finora, ha applicato i consueti doppi standard manifestando solidarietà incondizionata a Israele senza condannarne i crimini commessi a Gaza e relegando i diritti dei palestinesi a una questione meramente umanitaria. Ora deve decidere da che parte stare: pro o contro il diritto internazionale”.

“Il conflitto israelo-palestinese non ha avuto inizio con la strage del 7 ottobre a firma Hamas”, ha detto Luisa Morgantini (Assopace Palestina). “Si sta perdendo l’umanità. Siamo noi responsabili per non fermare queste violazioni, dovremmo essere portati noi come terza parte di fronte alla Corte penale internazionale”. 

Aoi e Amnesty, quindi, si sono rivolte all’esecutivo italiano chiedendo “di promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario, astenendosi dal fornire armi a qualsiasi parte coinvolta nel conflitto e sostenendo pubblicamente l’operato della Corte penale internazionale nelle indagini sui crimini commessi nella regione”. E hanno precisato: “Noi vogliamo che sia centrale il ruolo delle Nazioni Unite, non quello di Stati Uniti o di paesi come Qatar o Egitto, sul cui rispetto dei diritti umani esprimiamo i più forti dubbi”.

Le mobilitazioni

Le associazioni, infine, si sono rivolte in modo diretto ai parlamentari che hanno partecipato alla conferenza stampa come, ad esempio, Nicola Fratoianni, Avs e segretario Sinistra italiana, o i deputati dem Chiara Braga, Marco Furfaro, Laura Boldrini e Marta Bonafoni.

A questi esponenti del mondo della politica italiana, Aoi e Amnesty hanno chiesto di accogliere l’appello fatto e prendere parte alle mobilitazioni di piazza previste per il prossimo 27 ottobre in diverse città della Penisola.

“Chiediamo il cessate il fuoco subito, ma basta tregue che hanno portato poi soltanto altra distruzione e morte. E gli aiuti umanitari servono, ma i palestinesi hanno bisogno di vivere liberi nelle proprie terre, non profughi nel deserto del Sinai, come vorrebbe fare il governo israeliano”, ha tuonato Morgantini.