> > Attacco omofobo a Milano: 38enne picchiato in via Lecco

Attacco omofobo a Milano: 38enne picchiato in via Lecco

omofobia

"Sei bello": questo è il complimento che ha scatenato l'ira dell'aggressore. Il 38enne è stato colpito al volto con calci e pugni.

Via Lecco è stata soprannominata la “gay street” di Milano. È qui che la sera di mercoledì 11 luglio, intorno alle ore 23, un 38enne tedesco è stato aggredito. L’aggressore è un ragazzo che, per il suo aspetto, ha attirato l’attenzione della vittima: “Sei bello”, gli avrebbe detto il 38enne. Un complimento innocuo, ma il ragazzo ha reagito picchiando violentemente l’uomo e lasciandolo in strada, in una pozza di sangue. La vittima non ha dubbi: è stato un attacco omofobo.

Attacco omofobo in via Lecco

L’aggressione è iniziata verbalmente, con insulti diretti al cittadino tedesco 38enne. Ma il ragazzo non si è fermato e ha iniziato a colpire l’uomo al volto con pugni e calci. I medici dell’ospedale San Raffaele, dove la vittima è stata ricoverata d’urgenza, hanno dovuto sottoporlo a un intervento al naso. Nelle foto pubblicate dal quotidiano Repubblica, il volto dell’uomo appare tumefatto: l’occhio è circondato da un livido viola e il naso è completamente coperto dalle bende. La prognosi è di 20 giorni.

La dichiarazione della vittima

È stato lo stesso 38enne tedesco a parlare di un attacco omofobo, dalle pagine di Repubblica. “Faccio un appello: chi sa qualcosa parli, il responsabile deve essere trovato“, ha affermato.

Solo pochi giorni prima nella zona di Porta Venezia, vicino al luogo dell’aggressione, si è tenuta l’edizione milanese del Gay Pride. Qui, infatti, si concentra la maggior parte dei locali frequentati dalla comunità omosessuale meneghina. Un luogo che deve aver dato all’uomo una sensazione di sicurezza, tanto da fare un apprezzamento che si è trasformato in tragedia.

I precedenti

Anche tra le vie di Milano, considerata la città più aperta e diversificata anche dal punto di vista degli orientamenti sessuali, non mancano episodi simili all’attacco omofobo di via Lecco. Il 30 aprile in zona Segesta, vicino allo stadio San Siro, un ragazzo di 18 anni è stato picchiato da un gruppo costituito, probabilmente, da minori. La vittima è un attivista del circolo milanese Arcigay. Al momento dell’aggressione, indossava una giacca rosa. Proprio il colore dell’indumento, considerato troppo femminile per un uomo, ha scatenato gli insulti e le percosse. “Frocio, ti ammazziamo“, hanno urlato gli aggressori prima di colpire il 18enne con sputi, calci e pugni. Gli amici che lo accompagnavano non hanno potuto fare nulla per difenderlo.

Un crescendo di violenza che nasce da un clima di sempre maggiore tolleranza nei confronti degli attacchi, fisici e verbali, da chi professa un orientamento sessuale da quello della maggioranza. Spesso non si salvano neppure i luoghi che dovrebbero essere considerati sicuri, come le scuole. All’Istituto Itis Enrico Matteo di San Donato, nel milanese, un 17enne è stato insultato per mesi dai propri compagni di classe. Nessun insegnante è intervenuto in sua difesa e sembra anzi che gli aggressori abbiano agito con la complicità di un professore.