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Barbara D'Urso sulle offese ricevute da Qui Mediaset: "Nessuna scusa"

Barbara D'Urso offese Qui Mediaset

Barbara D'Urso sulle offese ricevute da Qui Mediaset: cosa è successo dopo il tweet?

Barbara D’Urso ha rotto il silenzio sulle offese ricevute dall’account Qui Mediaset lo scorso 26 marzo per un videomessaggio mandato a Mara Venier. La conduttrice ha raccontato quanto accaduto dopo il fattaccio.

Barbara D’Urso: cosa è successo dopo le offese ricevute da Qui Mediaset?

Lo scorso 26 marzo, Barbara D’Urso ha mandato un videomessaggio a Mara Venier per fare una sorpresa all’amica Gabriella Labate. Pochi minuti dopo la messa in onda, l’account ufficiale di Qui Mediaset ha condiviso uno strano tweet: “Che cosa antipatica, tr**e mi pare azzeccato silvy“. In un lampo si è scatenato l’inferno e il Biscione si è giustificato parlando di “accesso anomalo all’account”. Mentre la Venier ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine, Barbara aveva scelto la via del silenzio. Dopo che è stata cacciata da Mediaset senza alcun preavviso, ha deciso di vuotare il sacco.

Barbara D’Urso vuota il sacco: ecco cosa è successo

Intervistata da La Repubblica, la D’Urso ha parlato della cacciata da Mediaset e si è tolta qualche sassolino dalle scarpe sul fattaccio legato al famoso tweet contro lei e Mara Venier. Carmelita ha raccontato:

“Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata ‘tr**a‘, ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami t***a? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione”.

Barbara D’Urso: nessuna scusa per le offese

Barbara ha raccontato che il tweet è stato condiviso mentre lei si trovava a Bari, in teatro con lo spettacolo Taxi a due piazze. Dopo le offese, Carmelita ha iniziato a chiedersi se era ancora gradita a Mediaset e ha chiamato il suo agente Lucio Presta per avere informazioni in merito:

“Gli ho detto ‘Se non mi vogliono più bene, vado via’. Incontra Marco Leonardi, nominato direttore risorse artistiche, con il consulente Restelli. Vorrebbero continuare l’accordo per i due anni successivi, alle stesse condizioni economiche e editoriali”.