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Barca travolta da un'enorme onda, si ribalta nell'oceano

Imbarcazione indonesiana si ribalta

Un filmato mostra come un'imbarcazione si ribalti in una violenta mareggiata in Indonesia

Un breve filmato che sta circolando molto in questi giorni sul web mostra il drammatico momento in cui una barca si ribalta nel mare in tempesta dell’Oceano Indiano, in Indonesia, sotto lo sguardo impotente dei turisti del posto. Il video mostra come una barca bianca e blu si tiene a galla a fatica tra le onde violente che hanno imperversato in questi giorni al largo delle coste di Nias, una piccola isola al largo della costa occidentale di Sumatra che recentemente ha visto un considerevole incremento di influssi turistici.

La tempesta filmata

Come l’imbarcazione si allontana dall’isola spinta dalla marea si può notare, nelle riprese divenute virali sul web, un’onda che inizia a gonfiarsi fino a portare la barca sempre più in alto. Ad un certo punto la barca viene spinta in posizione verticale, prima di essere ribaltata all’indietro dalla forza dell’onda. La barca quindi si inclina di lato finché non viene sommersa nelle acque di schiuma. Da quel che si sa nessuno era a bordo dell’imbarcazione, che era anche sprovvista di nome. Dal poco che si è riusciti a ricostruire, sembra che la barca abbia perso l’ancora con cui era attraccata e sia andata alla deriva rapidamente sotto lo sguardo dei turisti locali e stranieri dell’isola.

Le maree in Indonesia

Mareggiate violente di questo tipo erano un tempo rare in Indonesia e confinate alla porzione orientale dell’arcipelago, quella facente parte della stessa placca australiana, per intenderci. Allo stesso modo, a differenza delle vicine Filippine, il paese ha raramente conosciuto uragani e tempeste di questa violenza e, quando capitano, sono solitamente associate a un terremoto subacqueo, come era accaduto nel drammatico tsunami del 2004, sempre non lontano dalla costa di Sumatra. Tuttavia, anche a causa del cambiamento climatico, i venti e le maree nelle acque indonesiano hanno subito importanti cambiamenti, con onde che spesso superano i quattro-cinque metri di altezza, in particolare nelle acque dell’Oceano Indiano.

Ingrossamenti del mare di questo tipo sono composti da un gruppo di onde formate da venti in tempesta a diverse centinaia di chilometri all’ora. Le stesse onde sono quelle che spesso attraggono tutta un’industria turistica legata al surfing, un market che ha conosciuto un incremento considerevole nell’ultimo decennio.

Secondo altri osservatori, inoltre, le cattive condizioni del mare indonesiano dell’ultimo periodo sono anche da collegre con le condizioni geologiche del Paese, che giace sul cosiddetto Ring of fire – anello di fuoco – una serie di vulcani che percorrono l’arcipelago da ovest verso est e che si congiunge con l’agglomerazione vulcanica dell’arcipelago filippino e col Giappone. Il risvegliamento dell’anello di fuoco ha causato solo nell’ultimo anno una dozzina di terremoti di media portata e due eruzioni importanti del Monte Agung sulla rinomata isola di Bali, meta frequentatissima da turisti e backpackers, che causarono migliaia di sfollati e circa trecento voli cancellati. Un’altra forte scossa, di magnitudo 6.4, era stata registrata poco lontano da Bali solo pochi giorni fa, al largo di Lombok, isola che ospita uno dei vulcani più pittoreschi ma anche più pericolosi dell’arcipelago: circa cinquecento tra scalatori e turisti in quel caso rimasero intrappolati per diverse ore.