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Bimbo morto a Perugia, madre invia foto del cadavere al papà: "Ora non è più di nessuno"

Bimbo morto Perugia

Il bimbo morto a Perugia era stato affidato al padre, ma la madre lo ha portato via. Ha inviato una foto del cadavere al papà.

Il bimbo morto a Perugia era stato affidato al padre, ma la madre lo ha portato via. Ha inviato una foto del cadavere al papà

Bimbo morto a Perugia, madre invia foto del cadavere al papà: l’uomo aveva denunciato la ex compagna

Il 20 settembre Alex Juhasz era stato affidato dal tribunale di Budapest al suo papàcon effetto immediato“. Il 29 settembre non era ancora con lui. L’uomo ha denunciato la ex compagna Erzsebet Bradacs, spiegando che aveva rapito il bambino e lo aveva portato in Italia. Secondo gli inquirenti che la accusano di omicidio volontario aggravato, la donna avrebbe ucciso il piccolo con nove coltellate, in una centrale elettrica dismessa a Po’ Bandino, ad un chilometro da Chiusi, dove la donna aveva trovato una casa grazie ad un e datore di lavoro. Era stata denunciata dal padre del bambino due giorni prima dell’omicidio. “Il tribunale lo ha dato finalmente a me e invece lei l’ha portato via” aveva dichiarato. L’associazione per padri separati Apák az Igazságért Közhasznú Egyesület ha spiegato che il giudice aveva affidato il bambino “al padre, che è membro della nostra associazione, con effetto immediato. Sfortunatamente la madre ha ucciso il bambino, invece di consegnarlo a lui. Ha scattato una foto del cadavere del bimbo, che ha inviato al padre con il messaggio: Non apparterrà a nessuno di noi ora“. 

Bimbo morto a Perugia, madre invia foto del cadavere al papà: le versioni contrastanti

Il messaggio confermerebbe il movente della donna, che ha messo in atto un piano per portare via il piccolo a suo padre. Nel racconto della donna ci sono diversi punti che non sono stati considerati attendibili dal sostituto procuratore Manuela Comodi e dai carabinieri. Ha fornito diverse versioni per la morte del piccolo. Ha parlato di incidente e di aggressione improvvisa. Queste giustificazioni sono state fornite dalla donna dopo essere entrata in un supermercato e aver adagiato il corpo di Alex su una cassa, per chiedere aiuto. Davanti al pm si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Ci sono diversi dubbi anche sull’orario della morte del piccolo e sul cambio della maglietta. Una sporca di sangue è stata lasciata nella centrale elettrica, mentre all’ingresso del supermercato il bambino è stato vestito con un’altra maglia. “Era pulito, ma quando gli hanno tirato su la maglietta era squarciato, povero angelo, ma senza tracce di sangue. E le braccia erano blu” ha spiegato Franca, che si è trovata davanti la donna che urlava di salvare il bambino “trovato nel campo“.

Bimbo morto a Perugia, madre invia foto del cadavere al papà: i dubbi

La donna, 44enne ungherese con un passato da ballerina nei locali notturni, si trova in carcere a Capanne. Deve affrontare l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Angela Avila, in cui è probabile che sceglierà di nuovo di avvalersi della facoltà di non rispondere. Sul corpo del piccolo verrà effettuata l’autopsia, condotta dai medici legali Laura Panata e Alessandro Bacci, con Luca Pistolesi nominato dall’avvocato della difesa Enrico Renzoni. I carabinieri stanno osservando i filmati di una telecamera di sicurezza che ha inquadrato la donna a piedi con il passeggino mentre entra nell’edificio abbandonato, dove sono stati trovati la borsa con il coltello, la maglietta strappata sporca di sangue, alimenti e giocattoli. La stessa telecamera l’ha poi ripresa mentre andava verso il supermercato. I dubbi su quanto accaduto sono ancora tanti.