Il discordo di Renzi sulla scuola non ha affatto convinto i precari della scuola, a cui è apparso di natura demagogica e volto solo ad ingraziarsi gli animi. Le stesse premesse non sono infatti rassicuranti. Come scrive Marco Barone su Tecnica della scuola, “Un discorso generalista, tipico del buon politico e demagogo, che deve farsi votare sia dalla destra che dalla sinistra, per la fiducia, un discorso che non entra nel merito delle cose concrete e calde, come quella anticipate dal ministro Giannini, valutazione, Invalsi, scatti di anzianità, anzi, a dirla tutta il discorso di Renzi serve proprio a placare gli animi infuocati dopo le dichiarazioni del nuovo ministro”. E’ per questa ragione che da lunedì 24 febbraio un gruppo di precari della scuola dell’infanzia di Bologna (pur continuando a lavorare) ha deciso di cominciare lo sciopero della fame . Lo sciopero andrà avanti fino al 1 marzo e vuole essere un messaggio per richiamare l’attenzione di Renzi su questioni concrete, che da anni attendono una soluzione. I precari vogliono infatti che vengano riconosciuti loro quei diritti per cui da anni si battono e che non vengano riproposte poi in una salsa apparentemente nuova (ad esempio la chiamata diretta dei presidi che dovrebbe portare all’abolizione delle graduatorie) programmi fallimentari dei governi precedenti e che hanno contribuito solo a distruggere la scuola italiana.
Bologna: precari cominciano lo sciopero della fame
Il discordo di Renzi sulla scuola non ha affatto convinto i precari della scuola, a cui è apparso di natura demagogica e volto solo ad ingraziarsi gli animi. Le stesse premesse non sono infatti rassicuranti. Come scrive Marco Barone su Tecnica della scuola, "Un discorso generalista, tipico de...