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Brasile nel caos per gli scioperi, il presidente media

Brasile sciopero camion

Lo sciopero di una settimana dei camionisti per il prezzo del diesel ha bloccato il Paese e costretto Michel Temer ha annunciare il taglio dei costi.

Ci sono voluti circa sette giorni di sciopero, con pesantissime ripercussioni su tutto il Brasile, per arrivare a una concessione che potrebbe finalmente sancire la fine delle proteste dei camionisti per il rincaro del carburante. Dopo una fitta giornata caratterizzata da una riunione di emergenza, il presidente brasiliano Michel Temer ha infine annunciato nella giornata di domenica 27 maggio di voler tagliare il costo del diesel di 0,46 reais per litro, un prezzo che dovrebbe restare fisso per 60 giorni. Lo sciopero ha letteralmente paralizzato il Paese, con camion fermi su moltissime autostrade nazionali, a tal punto da richiedere l’intervento dell’esercito, e perdite in moltissimi settori colpiti dall’assenza del trasporto su ruota.

Brasile, camionisti in sciopero

Un segnale di apertura dopo una settimana di sciopero che ha paralizzato il Brasile, causando perdite economiche ingenti in moltissimi settori. Lunedì 27 maggio era cominciato nel Paese la protesta dei camionisti contro i prezzi troppo elevati del carburante, e più in particolare la politica dell’azienda a gestione statale Petrobras, giunta a rincari del 30-40%.

Provvedimenti a cui i camionisti di tutta la nazione hanno reagito fermando i loro mezzi, creando quasi 1000 posti di blocco che avevano portato a grandissimi problemi di viabilità. Proprio il presidente Michel Temer, dopo alcuni giorni di sciopero, aveva annunciato la mobilitazione dell’esercito per far rompere questi blocchi e rendere nuovamente possibile la viabilità. A questa ipotesi, i camionisti avevano risposto che, in caso di arrivo dei militari “correrà sangue“.

Fortunatamente non si sono registrati scontri significativi, nonostante centinaia di posti di blocco siano stati rotti e la viabilità sia migliorata gradualmente, sebbene soltanto in alcune zone. Tuttavia, circa sette giorni di sciopero dei camionisti hanno causato secondo quanto riferisce il quotidiano Folha de Sao Paulo perdite economiche per 10 miliardi di reais, l’equivalente di circa 2,7 miliardi di reais.

In particolare, il presidente della camera dell’industria edilizia José Carlos Martins ha dichiarato che intorno al 40% delle attività riguardanti questo settore sono state colpite dallo sciopero, per un danno di circa 650 milioni di dollari. Il blocco ha colpito poi diversi aeroporti, costretti a cancellare voli a causa della mancanza di carburante. In diverse città i mezzi pubblici sono rimasti fermi, e le scuole chiuse. In crisi anche il mercato della carne, con 500 milioni di dollari di perdita e con polli e maiali che rischiano la vita per mancanza di alimenti.

La concessione di Temer

Di fronte a questo quadro, il presidente del Brasile Michel Temer ha tenuto un discorso pubblico domenica 27 maggio in cui ha annunciato una serie di concessioni che verranno fatte ai camionisti per porre fine allo sciopero.

Come provvedimento principale, Temer ha parlato di una riduzione del prezzo del diesel di 0,46 reais per litro, aggiungendo poi: “Il prezzo sarà bloccato per 60 giorni, senza alcuna modifica. Da quel momento, verrà riaggiustato mensilmente. In questo modo, i camionisti avranno modo di prevedere meglio i propri costi”.