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Bruxelles, Draghi: “Piano rigassificazione entro due settimane, in arrivo 15 mln di Gnl dagli USA”

Bruxelles Draghi

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa a Bruxelles, a margine dell’incontro del Consiglio Europeo.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conferenza stampa a Bruxelles al termine del vertice del Consiglio europeo incentrata su tematiche come la guerra in Ucraina e il problema della dipendenza energetica dell’Europa e dell’Italia dalla Russia.

Bruxelles, Draghi in conferenza stampa al termine del Consiglio Europeo: “Incontro importante”

Nel tardo pomeriggio di venerdì 25 marzo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa a margine del Consiglio Europeo che si è tenuto a Bruxelles.

In questo contesto, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, il premier ha esordito con le seguenti parole: “Il Consiglio Europeo è stato un consiglio molto importante. In realtà, sono stati due giorni molto importanti: prima il consiglio NATO, il G7 e poi il Consiglio Europeo. consiglio nato come sapete è stato dedicato essenzialmente gli aspetti di sicurezza e agli aspetti che concernono la guerra in Ucraina. Il G7 ha sostanzialmente seguito il consiglio NATO con una discussione neanche molto divisiva sulle sanzioni. L’agenda del Consiglio Europeo era più vasta: si è parlato dell’atteggiamento dell’Unione Europea nei confronti dell’Ucraina, si sono confermate alcune decisioni prese in sede NATO e G7 ma direi gran parte della discussione è stata incentrata sull’aspetto dell’energia elettrica dove ci sono stati effettivamente dei passi avanti”.

Draghi, energia: “In arrivo 15 milioni di gas naturale liquido dagli Stati Uniti”

In merito alla questione dell’energia, il premier Draghi ha spiegato: “Gli Stati Uniti hanno promesso di aiutare l’Europa. Il presidente Biden ha mostrato la consapevolezza che le sanzioni contro la Russia colpiscono molto più l’Europa di quanto non colpiscano gli Stati Uniti e, quindi, ha confermato l’impegno degli Stati Uniti e anche degli altri alleati non europei ad aiutare l’Europa. La prima misura che è stata annunciata è quella di un invio di 15 miliardi di metri cubi di gas liquido che corrispondono a circa il 10% del consumo di gas liquido dell’intera Unione Europea. Dovremo decidere come distribuirlo ma immagino in proporzioni. La questione importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori. Oggi ne abbiamo in funzione tre di cui uno molto grande e gli altri 2 un po’ più piccoli. La disposizione che è stata data l’altro ieri al ministro Cingolani, che l’ha trasmessa alla Snam, è di acquistare altri due rigassificatori – e ha aggiunto –. Gli Stati Uniti si sono offerti di fornire tra il 2022 e il 2030 circa 50 miliardi di metri cubi di gas che coprirebbero addirittura un terzo del totale del consumo europeo. Poi c’è stata una disponibilità non ancora quantificata anche da parte del Canada. Insomma, le speranze di una diversificazione che proceda con una certa rapidità ci sono quindi noi speriamo di diversificare rapidamente. I progressi saranno significativi e direi anche rapidi per le prime quantità: noi riusciremo a diversificare rapidamente fino al 30, al 40 e al 50%. Poi, man mano che ci avviciniamo al 100%, diventerà sempre più difficile però su questo la realtà è che si è in totale evoluzione. C’è un notevole dinamismo da parte dei nostri ministri dell’Energia, del ministro degli Esteri, delle società interessate. C’è un senso di collaborazione tra le parti, tra la politica, gli imprenditori e le società interessate per cui si ha la sensazione che i progressi saranno molto rapidi”.

Draghi a Bruxelles: “Piano rigassificazione entro due settimane”

Il presidente del Consiglio, poi, ha precisato che entro “maggio avremo una proposta della commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica dal gas”.

Ribadendo la solerzia con la quale procedono gli interventi dell’Unione europea e degli alleati non europei, invece, Draghi ha aggiunto: “Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato. Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota di gas che ci viene offerta dagli USA – e, sulla decisione di Mosca di ricevere pagamenti solo in rubli, ha affermato –. Non ci aspettiamo una riduzione delle forniture di gas dalla Russia”.

Nel corso della conferenza stampa a Bruxelles, inoltre, il premier ha osservato: “Il gas liquido si può comprare ovunque, quindi uno non è agganciato alla produzione russa, mentre il gas viene con i tubi. L’idea di mettere un tetto ai prezzi segue lo stesso ragionamento dall’altra parte. Si può mettere perché il fornitore ha solo un cliente, quello che sta dall’altra parte del tubo, cioè l’Europa, che per inciso è il più grosso acquirente di gas naturale del mondo: quindi, ha un forte potere di mercato. Per questo la presidente von der Leyen ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla Commissione europea”.

Atteso confronto Draghi-Putin

Infine, concentrandosi in modo specifico sulla guerra in Ucraina, Draghi ha dichiarato: “Noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto“.

In conclusione, ha incentrato l’ultima parte del punto stampa a Bruxelles sulla questione della difesa: “Si può coordinare meglio la spesa europea? Sicuramente sì. Ma che sia necessaria e urgente una spesa per l’adeguamento tecnologico: tutti gli esperti me lo dicono”.