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Cacciato di casa perché gay: riceverà assegno mensile dai genitori

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Un ragazzo gay di diciotto anni è stato cacciato di casa dalla madre. Lo ha allontanato dalla dimora per la sua dichiarata omosessualità.

Gay di diciotto anni è stato cacciato di casa dalla madre. Lo ha allontanato dalla dimora a causa della sua omosessualità. Non è l’unico caso di persone omosessuali che non vengono accettate dalla famiglia. E’ sempre difficile sopportare le disciminazioni da parte delle persone, ma è ancora più difficile sopportare quelle fatte dai propri genitori. La storia di Francesco purtroppo è simile ad altre storie che portano sofferenza a chi le vive.

La storia di Francesco

Il ragazzo gay di diciotto anni è Francesco, appena maggiorenne viene cacciato di casa dalla madre a causa della sua natura sessuale. La mamma è separata dal padre e ha chiesto al proprio figlio di lasciare l’abitazione appena diventato maggiorenne. La vicenda appare quasi surreale, ma in realtà è perfettamente “in regola” con la legge. Il Tribunale di Napoli Nord infatti ha vagliato il caso e il giudice Valentina Ferrara ha stabilito che i genitori, separati, dovranno provvedere al mantenimento del figlio. I genitori dovranno inviare con regolarità mensire un assegno. Il ragazzo gay, appena diciottenne, non ha infatti ancora la totale indipendenza economica che gli permetterebbe di mantenersi e vivere. Al momento quinidi sarà ancora mantenuto dai genitori anche se l’hanno ripudiato. Il giovane ragazzo gay ha portato avanti una richiesta alla quale il giudice non si è pronuciato. Francesco vorrebbe continuare a frequentare la sorellina minore, ancora minorenne. Ma i genitori glielo impediscono perchè ritengono che la sua compagnia possa danneggiare o compromettere la crescita e l’educazione della ragazzina.

La vicenda nel dettaglio

Francesco non è l’unico ad aver subito cotanta umiliazione. Le critiche e le discriminazioni delle persone estranee fanno male, ma non come quelle provenienti dai propri genitori. Per spiegare meglio questa vicenda è necessario fare qualche passo indietro. La vicenda di Francesco non ha coinvolto solo lui ma anche il fidanzato Giuseppe. Anche lui è stato allontanato dalla rispettiva famiglia a causa della sua omosessualità. I giovani ragazzi raccontano che la loro relazione è sempre stata sincera e ormai dura da quasi un anno. I genitori però non ne vogliono sapere. I giovanissimi hanno 18 e 20 anni. Vivono in constante presenza di condizioni omofobiche e di diffidenza. Uno di loro fu cacciato perchè considerato un pericolo per la sorella minorenne ancora in crescita. L’altro fu messo davanti alla condizione di scegliere tra la famiglia e il fidanzato. I due hanno passato decine di giorni a vagare tra panchine, spiagge ed alloggi improvvisati. Non hanno più avuto la possibilità di dormire nel loro letto, solo per la loro natura omosessuale.

Gli aiuti

Per fortuna nella città di Napoli esiste un’organizzazione chiamata “Arcigay Napoli”. Questa organizzazione si occupa di aiutare e sostentere le difficoltà che riscontrano la maggior parte dei ragazzi omosessuali. Difendono a testa alta la comunità LGBT. Si preoccupano sopratutto di restituire la dignità che troppo spesso viene tolta con crudeltà. I ragazzi sono stati aiutati dai rappresentanti di questa organizzazione e dal suo presidente, Antonello Sannino. Il presidente attualmente sta cercando di trovare un modo per portare a buon fine la situazione dei poveri ragazzi abbandonati. Ma l’impresa risulta particolarmente difficile. Per ora i ragazzi resteranno ospiti della struttura ma si vedono comunque costretti a cercare lavoro e abbandonare quelle che erano le loro precedenti occupazioni anche se per Francesco oggi è stato ufficializzato il dovere dei genitori di consegnare mensilmente del denaro.