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Cade dal quarto piano, morto ragazzo a Napoli

Salvatore Caliano

Salvatore Caliano è morto mentre puliva un ascensore. Sognava il calcio e intanto accettava lavoretti in nero. Gli amici: "non sapeva dire no".

Salvatore Caliano sognava il calcio, dietro il bancone del bar dove lavorava. Il 10 Luglio 2018 il ragazzo di 21 anni è morto a Napoli, la sua città, cadendo dal quarto piano di un edificio, mentre cercava di togliere i residui di polvere da un lucernaio. Un volo di circa 20 metri che Salvatore ha cercato di sventare, tentando di aggrapparsi alle impalcature allestite dalla ditta che sta effettuando i lavori di ristrutturazione della palazzina. Inutile la corsa all’ospedale in ambulanza. Per il ragazzo non c’è stato nulla da fare: due arresti cardiaci e infine il decesso.

Il sogno del pallone

Capita a volte che i sogni dei padri sono ereditati dai figli e nel caso di Salvatore, si può dire che il calcio lui l’aveva nel sangue. Figlio di un calciatore dilettantistico, Gigi Caliano, che era stato stella delle società minori più prestigiose, tra cui spiccano l’Afragolese, il Gladiator, il Giuliano, il Campobasso, il Cavese di Savoia, si potrebbe dire che Salvatore prima ancora di imparare a camminare sapeva già riconoscere il prato verde dei campi da calcio. Lui però voleva superare il papà: il suo sogno era di sfondare nelle grandi big dello sport più amato del mondo. Chi lo ha conosciuto, riporta il Mattino di Napoli, lo ricorda come un ragazzo gentile ed educato, sempre disponibile.

Forse per una volta sarebbe bastato invece dire di no. Quella proposta di pulire il grasso dell’ascensore per soli 35 euro non valeva sicuramente la fatica e il rischio, dato che chi gli ha fatto l’offerta non gli ha dato alcuna protezione per svolgere il lavoretto in sicurezza e neppure un minimo di formazione su come fare. Purtroppo, anche questa volta, Salvatore ha accettato, nonostante non avesse mai fatto nulla di simile in vita sua. Oggi il quartiere di Forcella, a poca passi dalla palazzina dove il ragazzo è morto, fa eco all’indignazione insorta di fronte a questa tragedia: molti attivisti napoletani promettono una serie di iniziative per rivendicare i diritti dei giovani lavoratori partenopei, anche loro vittime della disoccupazione, o, peggio, dello sfruttamento.

Sono in corso le indagini

“Non è possibile morire così”. Sui social gli amici e i compagni esprimono il loro cordoglio, sconvolti per la morte di Salvatore, ragazzo dal cuore d’oro e con il sogno di diventare un calciatore. La sua vita si è spenta accettando per pochi spiccioli un lavoretto che per lui è stato fatale. Le indagini sono state affidate al commissariato di Polizia dei Decumani. Gli agenti hanno effettuato alcuni sopralluoghi e interrogato i condomini della palazzina. Non è ancora chiaro alle autorità l’identità di chi abbia commissionato al ragazzo il lavoro.