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Campobasso: baby gang picchia un 15enne

Campobasso: baby gang picchia un 15enne

Ragazzo 15enne picchiato da una baby gang di coetanei: tra i sei minori indagati c'è anche il figlio di un membro delle forze dell'ordine

È piuttosto sconcertante la notizia che apprendiamo quest’oggi: un giovane ragazzo di 15 anni è stato brutalmente pestato da una baby gang di coetanei. La triste vicenda è avvenuta lo scorso 29 gennaio, dinanzi al cancello di un parcheggio  a ridosso dell’Istituto Agrario di Campobasso, Molise.

Quindicenne pestato da baby gang, gli autori sono 6 minorenni

I carabinieri di Campobasso hanno identificato e denunciato sei minori appartenenti a una baby gang, responsabile del brutale pestaggio di un 15enne. Ancor più preoccupante è il fatto che la vittima fosse già stata oggetto di persecuzioni estive da parte dei suoi aggressori, creando un clima di paura e insicurezza per il giovane.

È incoraggiante sapere che le autorità stanno prendendo seriamente questo problema e che i responsabili sono stati segnalati alla Procura presso il Tribunale dei minori di Campobasso. Questo dovrebbe portare a una riflessione più ampia sulla necessità di affrontare le cause sottostanti della violenza giovanile e di promuovere un ambiente scolastico e comunitario più sicuro e rispettoso per tutti.

Aggressione 15enne, il problema del bullismo giovanile

L’ulteriore sviluppo delle indagini, con la scoperta di elementi che potrebbero complicare la situazione per i presunti “bulli“, tra cui il coinvolgimento di un giovane con legami familiari alle forze dell’ordine, evidenzia ancora di più la serietà del problema del bullismo giovanile.

Questo episodio sottolinea l’importanza cruciale di affrontare il bullismo nelle scuole e di garantire la sicurezza e il benessere degli studenti. È imperativo che le istituzioni educative e le autorità competenti adottino misure efficaci per prevenire e contrastare il bullismo, fornendo sostegno sia alle vittime che agli aggressori.

Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura di rispetto e solidarietà tra i giovani, coinvolgendo attivamente genitori, insegnanti e la comunità nel suo complesso. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di creare ambienti scolastici e sociali più sicuri e inclusivi per tutti i ragazzi.