L’impennata dei costi dell’energia di questi ultimi mesi dovuta anche al dilagare della guerra in Ucraina, ha portato sempre più cittadini a ricorrere a fonti di riscaldamento alternative tra cui stufe e camini a legna o a pellet. Eppure non tutti sanno che in determinati casi e in diverse regioni d’Italia è possibile rischiare sanzioni particolarmente salate che possono arrivare a toccare la quota di 5000 euro.
Caro energia multe, la situazione in Lombardia e in Veneto
Per chi risiede in Lombardia le regole al riguardo sono alquanto ristrette. Chi possiede una stufa a pellet con potenza inferiore ai 35 kw, è tenuto obbligatoriamente ad usare materiale da ardere conforme alla classe A1 e comunque in possesso della specifica certificazione “Uni en iso 17225-2”. Le cose tuttavia cambiano per chi vive in provincia di Brescia. In questo particolare caso è in vigore una deroga che prevede l’utilizzo di impianti a legna con potenza inferiore ai 10kw fino al 15 ottobre 2024.
Regole invece non molto dissimili in Veneto dove non è possibile accendere durante il periodo invernale stufe e camini sia a legna di potenza inferiore a 3 stelle.
La situazione in Piemonte ed Emilia-Romagna
Le regole non sono meno strette in Piemonte dove è in vigore dal 2018 il divieto di utilizzo di generazioni di calore a biomassa legnosa di potenza inferiore a 35 kw e comunque di classe inferiore a 3 stelle. Infine in Emilia-Romagna, in virtù del PAIR (Piano Aria Integrato regionale) non è possibile accendere stufe e camini a legna e pellet di classe a 1 e 2 stelle.