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Caserta, rissa in un bar per un gatto: un ferito e un arresto

Caserta

Rissa in un bar di Caserta: la violenza sarebbe scoppiata quando un cliente avrebbe picchiato un gatto. Un ferito per accoltellamento. Un arresto.

Caserta, meravigliosa città della Campania, famosa in ovunque per l’impareggiabile Reggia. Ieri si è tramutata in palcoscenico per una rissa avvenuta in uno dei suoi bar. A scatenare la scazzottata tra gli avventori del bar e il proprietario sembra fosse un gatto. La rissa si è conclusa nella serata di ieri con un ferito e un arresto da parte delle locali forze di polizia. Fortunatamente la rissa non si è conclusa in maniera più grave.

Rissa in un bar di Caserta

Ma che significa che la rissa di ieri, 30 Ottobre è stata scatenata a causa di un gatto? Ricostruiamo la vicenda. Siamo a Marcianise, un comune vicino a Caserta. Qui un uomo sta bevendo tranquillamente una birra in un bar in via Fucci. Un gatto entra di soppiatto dentro al locale, e l’uomo in questione lo caccia via colpendolo col giornale. Da questo atto violento nei confronti dell’animale, nasce un primo diverbio con la proprietaria del Bar, una donna ucraina che riprende il cliente. Una piccola baruffa a parole. Mentre i due litigano entra in scena un terzo personaggio. Si tratta del 37enne albanese Rekip Dogi, già pregiudicato e immigrato irregolare. L’albanese sarebbe intervenuto nella discussione in difesa della barista e del gatto.

Forse per il forte senso animalista o forse per i fumi dell’alcool che molto spesso annebbiano le facoltà di giudizio, il diverbio sfocia nella rissa. Parte una scazzottata violentissima tra i due che né la barista, né gli altri avventori del locale riescono a sedare. Viene dunque chiamato il 113. Questa chiamata fa desistere la rissa tra i due uomini: infatti l’albanese Dogi si allontana. Poi qualcosa in lui cambia: una diversa linea di azione. Rientra nel locale, afferra un coltello posato dietro il bancone e colpisce l’avversario alla gola. Ferisce l’uomo, ma per fortuna di tutti non lo uccide: non gli recide la giugulare. Il colpo inferto è infatti un taglio superficiale, di quelli che guarisce in pochi giorni, una settimana secondo i medici.

Il 37enne viene immediatamente immobilizzato dagli uomini della polizia accorsi sul luogo: il loro tempestivo intervento ha scongiurato una possibile tragedia gravida di funeste conseguenze. Rekip Dogi, albanese, è al momento agli arresti. Su di lui pende la condanna per lesioni aggravate dall’uso dell’arma da taglio. Al momento è rinchiuso nel carcere di San Tammaro, in attesa del rinvio a giudizio. Non si sa bene ancora se a spingere all’atto sia stato davvero il senso animalista dell’albanese o solo i fumi dell’alcool. A Stabilirlo saranno certamente gli inquirenti.