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Cingolani: “Nessun problema ad arrivare all’estate e sostituiremo il gas russo”

Il ministro Roberto Cingolani con Greta Thunberg

Roberto Cingolani spera nel calendario e in un meteo senza soprese e poi prepara un preciso piano energetico: "Ecco come sostituiremo il gas russo”

Lui, Roberto Cingolani, lo ha spiegato chiaramente in una intervista al Corriere della Sera: “Nessun problema ad arrivare all’estate e sostituiremo il gas russo”. Il ministro della Transizione Ecologica punta ad un tetto europeo ed alla diversificazione e dice che “per adesso non ci sono emergenze in arrivo. Abbiamo iniziato l’inverno con l’85% di stoccaggi, ora siamo al 20-25%: più di altri Paesi europei”. E ancora: “Se l’inverno non dura in modo innaturale e non ci sono cambiamenti catastrofici nelle forniture, non avremo problemi ad arrivare all’estate”. 

Cingolani: “Ecco come sostituiremo il gas russo” 

Poi Cingolani analizza la situazione attuale: “L’Italia paga l’esserci appiattiti su questo fornitore che ci dà oltre il 40% del nostro gas, anche se fino a poco tempo fa è stato affidabile. Non è stato un buon approccio, a maggior ragione perché il nostro energy mix è piuttosto povero. Sostanzialmente dipendiamo dal gas, dunque l’errore è stato doppiamente grave”. E ancora: “Un terzo dell’energia consumata in Italia è elettricità e di questo terzo, il 60% circa è prodotto dal gas. Che poi soddisfa anche altri bisogni nel Paese. Serve un piano nazionale di sicurezza energetica per non ritrovarci più nelle condizioni di oggi. Questa guerra ci obbliga ad accelerare dopo anni di distrazione, ideologia, ipocrisia, balle”. 

Il “Price cap” da discutere e fissare in Europa

Il ministro immagina che “un price cap, un tetto ai prezzi potrebbe aiutare. Andiamo a Bruxelles per parlarne. In tempi di emergenza si può stabilire un prezzo massimo, che sia equo in modo che il fornitore non se ne vada: un prezzo al di sopra del quale gli operatori europei non possono comprare, perché oggi la paura dell’interruzione dei flussi dalla Russia sta generando extra-profitti per Gazprom tutti a nostro danno”. E in chiosa: “Il piano nazionale di sicurezza energetica deve aumentare il numero dei fornitori, staccandoci da quello principale”.