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Clima, addio all'accordo di Parigi: utilizzate troppe fonti fossili

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Secondo il World Energy Outlook 2023 è impossibile rispettare gli impegni dell'accordo di Parigi sul limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5°C.

Secondo il World Energy Outlook 2023 dell’Agenzia internazionale dell’Energia la domanda di combustibili fossili resta troppo alta per mantenere l’impegno dell’accordo di Parigi che prevede di limitare l’aumento della temperatura media globale di 1,5°C.

Le cause del mancato impegno

Il World Energy Outlook ha evidenziato come i mercati del gas naturale siano stati fortemente influenzati dal timore per la sicurezza e dalle impennate dei prezzi dopo che la Russia ha tagliato le forniture all’Europa.

Si è dunque verificata un’impennata senza precedenti di nuovi progetti di gas naturale liquefatto (Gnl), che entreranno in funzione a partire dal 2025. Questa è però destinata ad aggiungere più di 250 miliardi di metri cubi all’anno di nuova capacità entro il 2030, pari a circa il 45% dell’attuale offerta globale di Gnl.

L’aumento della capacità servirà a diminuire le preoccupazioni e i prezzi, rischiando però di creare un eccesso di offerta, dal momento che la domanda globale di gas è diminuita rispetto a una decina d’anni fa.

La situazione in Cina

Dando uno sguardo alla Cina le proiezioni mostrano che si verificherà un picco della domanda di energia intorno alla metà del decennio. Allo stesso tempo la crescita dell’energia pulita farà diminuire la domanda di combustibili fossili e le emissioni del paese asiatico.