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Colpo di stato in Niger, il presidente Bazoum dalla prigionia: "Stanno cercando di rovesciare la nostra democrazia"

Niger

A nove giorni dal colpo di stato in Niger, sul Washington Post le parole del presidente Mohamed Bazoum tenuto in ostaggio dai soldati golpisti: l'allarme della minaccia russa

4 agosto 2023. Recap della congiura nigerina: il presidente Mohamed Bazoum è stato arrestato, i confini di terra sono stati (parzialmente) chiusi e il generale Abdourahmane Tchiani, capo della Guardia presidenziale, si è autoproclamato nuovo leader.

I pericoli del golpe, dentro e fuori dal Niger

Si leggono in un editoriale sul Washington Post le parole del presidente Bazoum, eletto democraticamente due anni fa e tenuto in ostaggio dai soldati nel palazzo presidenziale della capitale Niamey:

«Il colpo di stato lanciato contro il mio governo da una fazione dell’esercito il 26 luglio non ha alcuna giustificazione e potrebbe avere conseguenze devastanti per il nostro Paese, la nostra regione e il mondo intero. Scrivo questo come ostaggio: il Niger è sotto attacco da parte di una giunta militare che sta cercando di rovesciare la nostra democrazia e io sono solo uno delle centinaia di cittadini che sono stati arbitrariamente e illegalmente imprigionati. I golpisti affermano falsamente di aver agito per proteggere la sicurezza del Niger. Affermano che la nostra guerra contro i terroristi jihadisti sta fallendo e che il mio governo economico e sociale, comprese le partnership con gli Stati Uniti e l’Europa, ha danneggiato il nostro Paese».

Il casus belli e la minaccia russa

Compiuto da un’unità d’élite dell’esercito nigerino, tra le motivazioni principali addotte dai militari per giustificare il colpo di stato c’è quella della necessità di porre rimedio a una serie di problemi di sicurezza, economici e di corruzione. Secondo Bazoum, uno dei maggiori pericoli che gravitano intorno al Niger è che la Russia cerchi di infiltrarsi nel Paese – come ha già fatto in altre aree della regione –, schierandosi dalla parte dei golpisti e fornendo loro addestramenti, armi e sostegno economico.