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Contestazione Donnarumma, un pianto disperato che dice molto

Contestazione Donnarumma

Stanca dei nuovi risvolti contrattuali, i tifosi rossoneri hanno attaccato aspramente il portiere rossonero.

Contestazione Donnarumma, un argomento di cui si parlerà per molti giorni. Dopo la querelle di questa estate per il rinnovo di contratto, i tifosi, durante la gara di Coppa Italia contro il Verona, hanno espresso tutto il loro disappunto nei confronti del calciatore. Un attacco pesante, che ha investito appieno il giovane calciatore rossonero che, nonostante il supporto del proprio allenatore e dei propri compagni di squadra, ha esternato tutto il suo dispiacere con un pianto che dovrebbe far comprendere che non le colpe non sono tutte sue.

Contestazione Donnarumma

Dopo la vittoria contro il Bologna, il Milan di Gattuso conquista la seconda di fila battendo senza alcun problemi il Verona. Un tre a zero che fa capire quanto questa squadra sia in ripresa, sebbene la strada sia ancora lunga e lastricata di buche pericolose. Nonostante il secondo successo consecutivo, i tifosi del Milan si sono scagliati contro il portiere del Milan dall’inizio alla fine del match. Un attacco a tutto tondo, a causa delle ultime indiscrezioni per una presunta richiesta di rescissione del contratto da parte dell’entourage di Donnarumma.

Una richiesta alquanto assurda, visto che si fa riferimento a pressioni psicologiche e morali subite dal calciatore al momento della firma del nuovo contratto. Una tesi, quella portata avanti da Raiola e dal suo staff, che non dovrebbe comunque riuscire ad inficiare l’accordo raggiunto e firmato a luglio. Nonostante ciò, la contestazione Donnarumma è scattata ed anche in maniera pesante.

Dalla parte del calciatore, si sono schierati società, allenatore e calciatore, con un triplice obiettivo: ridare serenità al ragazzo, fare pace con i tifosi e, allo stesso tempo, sperare che Donnarumma comprenda che colui che lo starebbe consigliando, sicuramente non lo sta facendo per il suo bene ma per un suo tornaconto personale.

Problema Raiola?

Sul nuovo caso Donnarumma, ognuno ha un proprio pensiero ma quali sono le colpe del giovane portiere del Milan e quali del suo procuratore? Verrebbe da dire 50% e 50%. Questo perché, se da un lato c’è un procuratore che, anche magari giustamente, prova a fare gli interessi economici suoi e dei suoi assistiti al meglio (a volte anche al limite), dall’altro c’è un calciatore che dovrebbe saper gestire al meglio il suo rappresentante, cercando di far comprendere al suo procuratore i suoi reali desideri. In tutto questo, va fatta anche una considerazione morale: il Milan ha puntato su Donnarumma, ha preso le sue difese quando sbagliava durante le partite, ha provato a valorizzarlo anche contrattualmente con un ingaggio da 6 milioni l’anno. Possibile mai che tutto ciò non basti ad un ragazzo di 18 anni? Sei milioni l’anno, protezione totale da parte del club e programmi societari che dovrebbero consentire al Milan di ritornare tra i grandi nel medio periodo. Al di là di del modi di Raiola, Donnarumma dovrebbe ragionare anche sui principi morali su cui vuole costruire la sua carriera calcistica. Principi che potrebbero essergli molto d’aiuto quando magari non sarà del tutto in forma, commetterà qualche errore durante una partita, e magari sarà in una società che, diversamente dal Milan, non sarà lì a proteggerlo ma magari si chiederà come mai un portiere che costa così tanto non riesca a fornire sempre ottime prestazioni.