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Gare canine truccate: la testimonianza. Sul caso indaga l’Antimafia

Gare canine

Servizio dell’inviato di Striscia la Notizia Edoardo Stoppa sulle corse canine truccate: l’Antimafia indaga per corruzione e intimidazioni di stampo mafioso dopo la denuncia di un giovane.

Il caso

L'inviato di Striscia

Grossi interessi economici girano attorno alle gare canine: talmente grossi che talvolta si sospettano infiltrazioni mafiose ed episodi di corruzione. Un giovane napoletano, Francesco, appassionato di simili corse, ha denunciato in televisione che lo scorso anno aveva un cane, un pastore tedesco, che era primo in gara, ma al giudice ciò dava fastidio e annunciò al giovane di volergli “ritirare” il quadrupede. Solo se Francesco avesse accettato mettersi d’accordo per fare “un regalino” al giudice, il cane sarebbe tornato in gara almeno tra i primi tre concorrenti. Praticamente sono emersi affari illeciti, come monte non registrate per spacciare un cane “di qualità” per le corse quando invece non lo era e vendite di cani a cifre stratosferiche, anche se non erano cani “validi” nelle competizioni. Per esempio ci sono cani che vengono venduti a 20-30.000 o anche 200-300.000 euro, convincendo l’acquirente di vittorie assicurate che però poi non si verificano. Intanto egli deve sborsare soldi al venditore, che così li intasca indebitamente. Inoltre nella maggior parte delle gare si piazzavano meglio i cani del presidente o dei suoi parenti o i figli dei loro cani, piuttosto che quelli degli altri.

Le intimidazioni (mafiose) e l’E.N.C.I parte civile

Avendo scoperchiato questo bidone, per Francesco sono arrivate le intimidazioni: una volta, mentre era in giro in macchina, è stato seguito da un uomo in scooter che, appena il giovane è sceso dall’auto per affrontarlo, gli ha addirittura puntato la pistola contro. Francesco è riuscito a strapparla di mano al malvivente e a fuggire, poi ha sporto denuncia. Se nonché più tardi, tornando ai box, ha fatto una scoperta agghiacciante: alla sua cagna che aveva in gara, avevano tagliato un pezzo di lingua e la povera bestia era lì che si lamentava.

Non si sa ancora chi abbia portato avanti questa attività, ma è certo che si tratti di intimidazioni di stampo mafioso. L’inviato di Striscia la Notizia Edoardo Stoppa, che questa sera ha condotto un servizio sul caso, ha informato che su di esso sta indagando proprio l’Antimafia. Le associazioni che si occupano di gare dei cani fanno capo all’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (E.N.C.I) – infatti questi eventi vengono detti anche “cinofili” – e Edoardo Stoppa è andato a parlare con il suo presidente, Dino Muto, il quale ha affermato che l’ente stesso si costituirà parte civile nel procedimento in atto.

Intervista al presidente dell'E.N.C.I.

Il servizio si è concluso con l’impegno dell’inviato di Striscia – che avevano con sé un cucciolotto di pastore tedesco – a tenere informato il pubblico sull’evolversi della situazione e con la speranza che chi alleva i cani lo faccia pensando al loro benessere e non ad incredibili interessi economici.