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Cosa rischia Achille Costacurta, la denuncia per aver picchiato un poliziotto a Milano

Cosa rischia Achille Costacurta

È stato denunciato per aver dato un pugno in faccia a un poliziotto a Milano: cosa rischio ora l’ex concorrente di Pechino Express Achille Costacurta?

Achille Costacurta ha sferrato un pugno a un poliziotto in pieno volto nel cuore di Milano: cosa rischia ora l’ex concorrente di Pechino Express?

Cosa rischia Achille Costacurta, la denuncia per aver picchiato un poliziotto a Milano

Figlio dell’ex calciatore Billy Costacurta e della showgirl Martina Colombari, Achille Costacurta è stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Nella notte di martedì 18 aprile, infatti, l’ex concorrente di Pechino Expresspare abbia colpito con un pugno al viso un poliziotto dopo aver dato in escandescenze all’interno di un taxi.

Il ragazzo, 18 anni, è stato riportato a casa dal padre e, senza tutte le attenuanti del caso, rischia da sei mesi a cinque anni di carcere, secondo quanto previsto dall’articolo 337 del Codice penale. In caso di flagranza di reato, la legge autorizza anche a procedere con l’arresto: in questa circostanza, la polizia ha preferito limitari a denunciare l’adolescente.

La testimonianza del tassista e l’aggressione

L’episodio, avvenuto nella notte di martedì 18 aprile, si è verificato a Milano quando, in zona Tortona, Achille Costacurta ha preso un taxi, facendo probabilmente ritorno da una serata per il Fuorisalone.

Stando a quanto raccontato dal tassista, dopo alcuni minuti di viaggio, il 18enne avrebbe cominciato a gridare frasi senza senso e danneggiare l’auto. La furia del giovane non si è placata neppure alla vista dei poliziotti, chiamati dal conducente. Proprio nel tentativo di far uscire il ragazzo dalla macchina, uno degli agenti è stato colpito al volto, ottenendo sette giorni di prognosi.

Costacurta, estremamente alterato, è stato infine immobilizzato e trasportato presso l’Ufficio centrale arresti e fermi della polizia locale milanese dove è stato indagato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, d’accordo con il pm di turno.