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Covid, Gilestro sulla variante BA 2.75: "Cinque volte più contagiosa di Omicron 5"

Giorgio Gilestro

Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all’Imperial College di Londra, ha parlato della variante BA 2.75 del Covid.

Il professore di Neurobiologia all’Imperial College di Londra, Giorgio Gilestro, in un’intervista su Fanpage.it, ha parlato della variante BA 2.75 del Covid, che può essere 5 volte più contagiosa di Omicron 5.

Covid, Gilestro sulla variante BA 2.75: “Cinque volte più contagiosa di Omicron 5”

In Italia i casi di Covid legati alla variante Omicron 5 continuano ad aumentare. In India e negli Stati Uniti, intanto, è stata individuata una nuova sottovariante, la BA 2.75, che sembra essere 5 volte più contagiosa. Lo ha spiegato Giorgio Gilestro, professore di Neurobiologia all’Imperial College di Londra, in una intervista a Fanpage.it. La nuova variante sta per colpire Italia, Francia, Regno Unito e Germania. “BA 2.75 è la più nuova del gruppo e, dal punto di vista delle mutazioni della proteina spike, è ancora più interessante di BA5. È stata trovata finora principalmente in India ma anche negli USA. I cambiamenti sono preoccupanti sulla carta e soprattutto dai dati Indiani pare essere 5 volte più contagiosa di BA5, che sta infatti rimpiazzando” ha dichiarato l’esperto, sottolinenado che per il momento non sanno se ci sono differenze con Omicron 4 e 5 in fatto di sintomi. “Bisogna sicuramente pre-occuparsi, nel senso di prepararsi. Non solo a BA 2.75 ma ad eventuali varianti future (e attuali) che continuano ad avere un grosso potenziale di fare danno. BA5 sta riaprendo i reparti COVID in alcune città Italiane. Considerando che siamo a luglio, è un brutto segno” ha aggiunto il professore. 

Covid, Gilestri: “Il virus è cambiato molto in questi anni”

Giorgio Gilestri ha spiegato che in questi anni il virus è cambiato e che con Omicron ha fatto un grande salto per quanto riguarda la capacità di infettare chi aveva immunità pregressa. Delta infettava un ristretto numero di cellule, Omicron le può infettare tutte. “Questa differenza inizialmente è stata accolta (con molta ingenuità) con gaudio: si festeggiava che ‘infetta meno il polmone’ quando invece la realtà è che ‘infetta qualsiasi cellula’” ha spiegato l’esperto. “Il problema non è allentare le restrizioni ma far credere che la pandemia sia finita o che stia per finire. Inevitabilmente corriamo il rischio di nuove ondate pesanti e a quel punto le restrizioni andranno nuovamente introdotte” ha aggiunto il professore. Gilestri ha spiegato che i vaccini per ora sono tutti contro la proteina spike, quindi destinati a diventare presto obsoleti. “Ci vorrebbe un vaccino che colpisca qualche altra proteina del virus ma bisogna trovare il tallone d’Achille. Sarebbe anche utile un vaccino che si potesse somministrare per via nasale perché quello potrebbe abbassare il contagio del virus” ha concluso l’esperto.