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Covid, l'immunologa Viola: "Terza dose di vaccino non necessaria"

VIola

Antonella Viola d'accordo con l'introduzione del green pass per gli universitari. Sulla terza dose di vaccino: "Non necessaria"

L’immunologa Antonella Viola ha commentato l’introduzione del green pass e la possibilità di una terza dose di vaccino che, secondo lei, sarà necessaria solo per le categorie fragili.

Covid, Viola: “Green pass misura necessaria”

“Non credo che le persone avranno voglia di sottoporsi ogni tre giorni a tamponi. È scomodo, si perde tempo e si rinuncia a una protezione. Questa è una fase temporanea. Presto rinunceranno e andranno a vaccinarsi“. Così Antonella Viola, direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova, commenta la decisione di chi al vaccino preferisce un tampone per ottenere il green pass. Intervistata da Il Corriere, si dice d’accordo con la decisione del governo di introdurre il certificato verde per accedere ad alcune attività e locali. “In questa fase è una misura necessaria per motivare chi ancora non ha avuto una grande spinta alla vaccinazione per ragioni diverse da quelle ideologiche. I no vax, invece, non si possono convincere, ma per fortuna sono pochi“. 

Covid, Viola: “Corretto chiedere green pass a universitari”

Da settembre il green pass sarà obbligatorio non solo per il personale scolastico ma anche per gli studenti universitari. Antonella Viola si dice d’accordo: “Lo trovo corretto, è una questione di civiltà. Stiamo parlando di ambienti in cui i ragazzi stanno insieme per tanto tempo. Invece sono assolutamente contraria all’obbligo a scuola. L’obbligo di vaccino è giusto per gli insegnanti, al pari dei sanitari -prosegue l’immunologa-. Ma per i ragazzi la scuola è un diritto. Se hanno un genitore che non vuole vaccinarli, non è giusto togliergli il diritto di andare a scuola. L’università è un ambiente diverso, di adulti, e francamente credo non ci saranno problemi a raggiungere livelli alti di vaccinazione“.

Covid, Viola: “Con 80% vaccinati addio mascherine”

Sul tema del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro l’immunologa è decisa: “Dire che serve il green pass per andare a lavorare, equivale a porre l’obbligo di vaccino, perché nessuno può permettersi di non lavorare. Quindi o si impone l’obbligo di vaccino, parlando di questione di interesse pubblico, con tutte le questioni giuridiche che ne derivano, o si lascia perdere”. Uno sguardo anche al futuro, quando -forse- cadranno le regole imposte dal virus. “Quando avremo l’80% della popolazione coperta, dovremo avere il coraggio di smettere di contare i positivi, abbandonare la mascherina e dire no alle quarantene. Con il virus, domato dalle vaccinazioni, dovremo conviverci -spiega l’immunologa-. La mia paura è che il governo continui a comportarsi come se non ci fossero i vaccini anche quando saremo tutti vaccinati”.

Covid, Viola: “Terza dose di vaccino non necessaria”

Antonella Viola commenta anche la tanto discussa terza dose, la cui necessità per l’immunologa è ancora da valutare. “L’ente che ha avuto più polso della situazione è il Cdc statunitense (Centers for Disease Control and Prevention). Ora sta dicendo che non ci sono dati a supporto del fatto che oggi serva una terza dose. Io condivido in pieno -commenta-. Al momento le persone vaccinate sono protette dalla malattia anche nel caso di infezione da variante Delta. Naturalmente continuiamo a monitorare la situazione e, se dovessimo accorgerci che un richiamo sarà necessario, valuteremo a chi servirà il richiamo. Basandoci su dati passati, possiamo pensare a un richiamo a immunodepressi, persone molto anziane e fragili, chi ha fatto il monodose (studi in atto stanno valutando una seconda dose, omologa o eterologa). Non deve passare l’idea che ci servirà la terza dose. Nelle persone giovani e in salute io credo non sarà necessario“.