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Covid, l'importanza del vaccino: con 2 dosi -34% rischio morte e -15% long Covid

Covid importanza vaccino

Un nuovo studio dimostra l'importanza del vaccino contro le forme gravi del virus. Dopo due dosi Pfizer e Moderna o il monodose Johnson, calano i rischi.

Nuove ricerche ribadiscono l’importanza del vaccino anti-Covid per prevenire le forme gravi della malattia: l’ultimo studio arriva dalla Washington University.

Covid, l’importanza del vaccino secondo un nuovo studio

Mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ipotizza un richiamo annuale del vaccino anti-Covid, come si fa per quello antinfluenzale, un nuovo studio dimostra l’importanza del vaccino contro il coronavirus per prevenire le forme gravi della malattia e ridurre il rischio di morte per i pazienti più fragili.

La ricerca è stata condotta dalla Washington University e dal VA Saint Louis Health Care System ed è stata pubblicata su Nature Medicine. Lo studio si è basato su un campione di 34mila persone risultate positive tra gennaio e ottobre 2021 dopo aver ricevuto due dosi di vaccino. Da un confronto con chi non aveva ricevuto il vaccino sono emersi diversi benefici dati proprio dalla somministrazione delle due dosi (o del monodose di Johnson & Johnson). I vaccini hanno dimostrato di essere più efficaci nel prevenire alcune manifestazioni gravi del long-Covid, come i problemi di coagulazione del sangue e i trombi a livello polmonare, diminuiti rispettivamente di circa il 49% e il 56% tra coloro che sono stati vaccinati. Tuttavia, è emerso che le persone immunocompromesse che risultano positive al Covid dopo le due dosi hanno un rischio di long-Covid più elevato del 17%.

Le parole degli scienziati

Ziyad Al-Aly, primo autore dello studio, ha ribadito l’importanza del vaccino anti-Covid nella battaglia contro la pandemia, ma ha precisato che “è solo una parte della soluzione”. Il ricercatore ha spiegato: “La protezione contro il long-Covid è limitata, le persone che si stanno riprendendo dalla malattia dovrebbero quindi continuare a monitorare la propria salute e consultare un medico se i sintomi persistono e incidono sulle attività  quotidiane”.

Quindi ha sottolineato: “Ora che comprendiamo che il Covid-19 può avere conseguenze sulla salute persistenti anche tra i vaccinati, dobbiamo muoverci verso lo sviluppo di strategie di mitigazione che possono essere implementate a lungo termine poiché non sembra che il Covid-19 scomparirà presto. Dobbiamo sviluppare e implementare urgentemente ulteriori livelli di protezione che potrebbero essere implementati in modo sostenibile per ridurre il rischio di un lungo Covid”.

“Contrarre Covid-19, anche tra le persone vaccinate, sembra quasi inevitabile al giorno d’oggi. Il nostro approccio attuale probabilmente lascerà un gran numero di persone con condizioni croniche e potenzialmente invalidanti. Ciò non influirà solo sulla salute delle persone, ma anche sulla loro capacità di lavorare, sull’aspettativa di vita, sulla produttività economica e sul benessere della società”, ha aggiunto.