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Palio di Siena, è morto il cavallo Raol: proteste dell'Enpa

Palio di Siena, abbattuto il cavallo Raol

Il cavallo Raol, ferito durante il Palio straordinario di Siena, è stato abbattuto. Gli animalisti dell'Enpa chiedono l'abolizione della gara.

Raol, il cavallo della contrada Giraffa, è morto a causa delle ferite riportate durante il Palio straordinario di Siena. L’animale è stato abbattuto alla clinica “Ceppo”, dove i veterinari hanno tentato di salvarlo. Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha commentato: “Se già appariva assurdo pensare di ricordare la fine della Grande Guerra con un evento, il Palio di Siena, che ha un lungo passato di morti animali, il fatto che un cavallo sia deceduto proprio in occasione di tale ricorrenza rende la vicenda ancora più paradossale e inaccettabile”.

Cavallo ferito durante il palio

Enpa “Il palio è una minaccia”

“La storia, con i frequenti e ripetuti incidenti di questi anni, ci dice che il Palio di Siena rappresenta una seria e concreta minaccia per l’incolumità degli animali”, continua Carla Rocchi. “Purtroppo abbiamo perso il conto di quanti ne sono morti o sono rimasti gravemente feriti per una manifestazione anacronistica. Una iniziativa che ormai non ha altra ragion d’essere se non quella di farsi strumento di marketing, anche politico. Lo ribadisco: la morte di Raol non è né casuale né imprevedibile. Invece, visti i nefasti trascorsi del Palio, era un evento con elevata probabilità. La magistratura accerterà le responsabilità penali di questa ennesima morte, ma quelle morali e politiche sono evidenti per sé e ricadono su tutti coloro i quali hanno partecipato, a vari livelli, all’organizzazione dell’ennesima corsa della morte”.

Sidoli “Aboliamo il Palio”

“Con la morte di Raol salgono a otto i cavalli deceduti in questa manifestazione dal 2000″, ha scritto su Facebook Rinaldo Sidoli, segretario di Alleanza Popolare Ecologista. Bisogna dire basta allo svolgimento di manifestazioni che possono provocare danni e lesioni agli animali. Questi spettacoli sono un insulto alla vita e uno schiaffo all’immagine del Bel Paese”.

Per Sidoli, l’unica soluzione consiste nell’abolizione della tradizionale manifestazione toscana. “Dopo questa tragedia il minimo che si possa fare è abolire il Palio di Siena. È una delle gare più pericolose in assoluto. Circa 50 cavalli sono morti dal 1970 a oggi. È davvero un’indecenza che si tolleri questa crudeltà in nome di una esibizione che si fonda sullo sfruttamento degli animali a fini commerciali”.

Nel 2015 la cavalla Periclea si infortunò in questa medesima competizione e fu abbattuta a soli sette anni”, spiega Sidoli. “Consideriamo inaccettabile che la vita di Raol sia cessata per colpa di un rito retrogrado. Siamo sinceramente stanchi di questa violenza e di questi maltrattamenti. La morte di animali è una costante, con una tragica media di un decesso ogni due anni. Il Palio non può essere considerato un patrimonio dell’umanità, perché non vi può essere nulla di culturale nello sfruttamento di una creatura vivente e nella sua morte. Le tradizioni si devono adeguare alla crescente sensibilità e favorire il rispetto della biodiversità”.