Paola Marras Una ragazza avrebbe raccontato in Questura che Desirée Mariottini sarebbe finita nelle mani dei suoi aggressori in cambio di una dose di droga. “Mi sento in colpa. Perché quella sera avrei voluto portarla via” rivela la testimone. Intanto, le forze dell’ordine danno la caccia ai possibili complici dei tre immigrati arrestati per lo stupro e la morte della 16enne di Cisterna di Latina, ritrovata cadavere nel quartiere San Lorenzo di Roma.
Desirée morta per una dose
“Mi sento in colpa. Perché quella sera avrei voluto portarla via, le avevo detto: ‘vieni via con me’, ma lei mi ha risposto male. E mi sono detta ‘ma non è nemmeno una mia amica, andasse dove le pare'”. E’ questa la drammatica testimonianza di Antonella, ascoltata in Questura nelle scorse ore riguardo la morte di Desirée Mariottini. Le 16enne di Cisterna di Latina è stata drogata e violentata, e poi abbandonata a morire forse a causa di un’overdose in un capannone nel quartiere San Lorenzo di Roma.
In base al racconto di Antonella, Desirée sarebbe finita nelle mani dei suoi aggressori in cambio di una dose. “Quella lì, che si chiama (omissis, ndr) è stata ascoltata, è un cane: è lei che l’ha venduta” riporta infatti Il Tempo. Questa misteriosa ragazza, in base alle dichiarazioni di Antonella riportate dal quotidiano romano, avrebbe aggiunto: “Fate pure (rivolgendosi agli stupratori, ndr), a me basta che mi date la dose e farò finta di non avere visto“.
Dopo l’arresto dei due senegalesi e del nigeriano, gli investigatori sono al lavoro per rintracciare quindi eventuali complici. Stando a testimonianze come quella di Antonella, infatti, almeno 7-8 persone avrebbero visto che cosa stava per accadere a Desirée. Sarebbe bastata che una sola di queste avesse lanciato l’allarme per evitare la tragedia.
