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Incendio a San Giovanni Rotondo: morto un disabile in casa

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Nel 2003 era rimasto orfano, i genitori uccisi in un agguato di mafia. Antonio Mangiacotti, 26 anni e affetto da autismo, è morto tra le fiamme.

Tragedia a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia. Attorno a mezzogiorno di martedì 11 dicembre 2018 infatti un ragazzo affetto da autismo è morto a causa di un incendio scoppiato all’interno dell’appartamento dove abitava. Il giovane 26enne, orfano perché i genitori sono stati uccisi nel 2003 in agguato di mafia, viveva con lo zio che però quando sono divampate le fiamme non era in casa. A scatenare il rogo molto probabilmente una fuga di gas.

Morto tra le fiamme

Il fumo nero e denso e le urla degli abitanti del quartiere. L’allarme è scattato subito ma quando i vigili del fuoco sono giunti sotto la palazzina situata in via Placentino nel centro storico di San Giovanni Rotondo per Antonio Mangiacotti non c’era più nulla da fare. Il 26enne, affetto da autismo, è rimasto infatti intrappolato tra le fiamme che hanno invaso tutto l’appartamento in pochi minuti.

I pompieri sono riusciti ad entrare nell’abitazione e a portare fuori Antonio, trasportato di corsa all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, ma i medici non hanno potuto fare altro che decretare il decesso del ragazzo. Ancora da accertare le cause che hanno fatto scoppiare l’incendio, anche se l’ipotesi più plausibile è quella di una fuga di gas.

Antonio Mangiacotti viveva con lo zio, che al momento della tragedia era fuori casa, perché nel 2003 era rimasto orfano. I genitori infatti furono uccisi in un agguato di mafia avvenuto a Borgo Celano, frazione di San Marco in Lamis (Foggia). All’epoca dei fatti Antonio aveva 11 anni, ed era in macchina con le sorelline, la mamma e il papà quando i killer hanno aperto il fuoco.