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Brescia, morto un quarto neonato agli Spedali Civili

Brescia, morto un quarto neonato agli Spedali Civili

Sale a 4 il numero dei neonati morti nella prima settimana di Gennaio 2019 agli Spedali Civili di Brescia. Si indaga per omicidio colposo.

Omicidio colposo. I carabinieri del Nas, incaricati dalla Ministra della Salute, Giulia Grillo, stanno conducendo i relativi accertamenti, in merito alla morte di 4 neonati agli Spedali Civili di Brescia. Le autorità, riferisce La Repubblica, sarebbero seguendo la pista dell’omicidio colposo e non dell’epidemia, come è stato ritenuto in precedenza. L’inchiesta è in corso, ma formalmente, non ci sarebbero ancora degli indagati. Intanto, l’autopsia sul corpo del piccolo Marco è stata rinviata di un giorno. La madre del piccolo, Denise Malvicini, ha scritto una lettera in cui conferma la propria volontà di capire cosa sia successo a suo figlio.

Neonati morti in ospedale

Un quarto piccolo deceduto. Si aggiunge una nuova vittima nell’inchiesta dei Carabinieri del Nas: prima di lui, 3 neonati sono morti tra il 30 Dicembre 2018 e il 5 Gennaio 2019. Un bollettino drammatico, per cui la Ministra Grillo ha chiesto approfondimenti. Oltre al Pubblico Ministero, Corinna Carrara, sulla vicenda starebbe indagando anche la Regione Lombardia. Secondo l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, i 3 casi già noti non sarebbero correlati tra loro: “Dai primi controlli è emerso che i quadri clinici non appaiono correlati“, ha raccontato a La Repubblica. Resta quindi da capire come, nel giro di una settimana, siano deceduti 4 neonati.

“Mio figlio non c’è più”

“Voglio sapere cos’è accaduto”. Nella lettera scritta al quotidiano locale BresciaOggi, Denise Malvicini, madre del piccolo Marco, stenta ancora a credere che suo figlio non ci sia più. Sui suoi profili social la donna ha ribadito di non voler accusare nessuno, né di trovare per forza un colpevole, ma di sapere almeno la verità sul perché il suo bambino, nato prematuro, sia morto. L’appello della donna è anche rivolto all’obiettivo di impedire che altri bambini possano essere vittime della stessa tragedia che ha colpito il suo piccolo: “Mio figlio non c’è più, ma altri bambini potrebbero star male“.