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Migranti, l'Ue sulla Missione Sophia: "L'operazione è un successo"

operazione sophia germania

Anche l'Unione Europea dopo l'annuncio della Germania: "L'Operazione Sophia è un successo. Dovrebbe continuare, ma la decisione è degli Stati Membri".

“L‘Operazione Sophia è un successo, continua a dare risultati e gli Stati membri hanno sempre concordato su questo punto. Per questo motivo pensiamo che dovrebbe proseguire. Ma la decisione è degli Stati membri, che forniscono i mezzi, e che ne discuteranno fino a fine marzo (data di scadenza dell’ultima proroga di mandato). Abbiamo bisogno di questi mezzi per adempiere agli obiettivi della missione”. Così un portavoce della commissione europea dopo l’annuncio del ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen, sulla sospensione temporanea della partecipazione della Germania alla missione europea contro i trafficanti di migranti. Un “chiarimento politico” a Bruxelles è quanto chiede lo stato tedesco per riprendere le attività nel Mediterraneo. “L’Operazione Sophia continua ad applicare in pieno il suo mandato – ha proseguito il portavoce, è avvenuto così nei mesi passati, ed è ancora così. Il mandato è molto chiaro, ed il suo compito principale è quello di lottare contro i trafficanti di esseri umani, e questo sforzo è ancora in corso”.

La Germania: “Messi all’angolo”

“Siamo costretti a rimanere in una posizione di attesa. E ormai da moltissimi mesi – la denuncia del ministro tedesco all’Italia, da tre anni, a capo della missione -. L’ultima volta che siamo riusciti a prendere dei profughi in mare risale ad aprile. Perciò chiediamo che questa partita venga chiarita a Bruxelles. Per noi è molto importante che i ministri dell’Interno chiariscano questo punto. Se si scioglie questo nodo, in dieci giorni la nostra nave può tornare lì”. Fonti vicine all’esercito, avevano riferito di come fosse nelle intenzioni del governo di non rimpiazzare, il prossimo febbraio, quella nave militare tedesca, la fregata Augsburg, al momento stazionata al largo delle coste libiche.

Che cos’è la missione Sophia

“Se ci saranno le condizioni per ripristinare il compito principale della missione Sophia, e cioè il contrasto ai trafficanti di uomini, la Germania è pronta a mandare di nuovo le sue navi”. Lo ha detto un portavoce del ministero della Difesa tedesco, rispondendo a una domanda sulle condizioni alle quali Berlino è disposta a inviare di nuovo le sue navi. Lanciata nel 2015, Mission Sophia – ufficialmente EunavForMed – ha tre obiettivi principali: catturare i trafficanti e distruggere il loro business nel Mediterraneo, rafforzare l’embargo delle armi verso la Libia unita all’addestramento delle forze di soccorso e della guardia costiera del paese nordafricano. Nella sostanza però, come mette in luce Wired, l’attività di Sophia si sarebbe concentrata nel recupero di migliaia di rifugiati, pronti a partire per l’Europa a bordo d’imbarcazioni che li avrebbero condotti a morte certa. Secondo il membro del Bundestag Friz Felgentreu, sarebbe proprio il rifiuto dell’Italia di lasciar sbarcare i migranti salvati a rendere inservibile la missione, stravolgendone il suo mandato originale.

Credentino: “La Germania non si ritira”

Ma un primo dietrofront sulla smobilitazione della Germania è arrivato dal comandante italiano della missione, Enrico Credentino: “La Germania – ha affermato l’ammiraglio – non si ritira, tutti gli uomini di staff restano, il capo stesso della cellula di pianificazione è e resta tedesco, è stata anche designata la nuova nave che dovrà avvicendare la fregata Augsburg”. Credentino ha inoltre sottolineato come nel mandato di Sophia non rientri il salvataggio dei migranti: “Se avessimo avuto come compito il salvataggio ne avremmo salvati 500 mila non 44 mila ma, al di là di tutto si tratta di un eccellente esempio di buon coordinamento tra tutti i paesi europei”.

missione sophia matteo salvini

Le reazioni

Linea dura ribadita dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che, di fronte alla notizia trapelata dalla Germania, ha continuato a sostenere come la regola che impone che gli sbarchi vadano fatti nel primo porto sicuro (ovvero le coste italiane) non vada più bene. È da mesi ormai che il leader del Carroccio porta avanti le pressioni su altri membri Ue per la ridefinizione del mandato dell’Operazione, affinché si smettesse di far sbarcare i migranti sulle coste italiane in favore di una ridistribuzione tra le coste spagnole, francesi e portoghesi. Ma, come scrive il sito EuObserver, la decisione di salvare vite in mare sarebbe dettata, non tanto dagli obiettivi della missione, quanto dagli obblighi derivanti dalle leggi marittime internazionali. In questo quadro la richiesta dell’Italia non solo snaturerebbe la missione in sé ma complicherebbe ulteriormente le operazioni di salvataggio. Una decisione che rischia di aumentare l’isolamento dell’Italia in Europa: “Se oggi l’Italia, che ospita comando e quartier generale della missione, non vuole più Sophia, siamo pronti a chiuderla”, ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini. Suonano come un avvertimento anche le parole dal commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos: “Se l’Italia vuole interrompere Sophia, che finora è stata un successo – ha detto -, può prendere questa decisione”.

Dalla Germania

La reazione di Stefen Liebich, responsabile Affari esteri del partito tedesco di estrema sinistra Die Linke che ha definito la decisione dello stato tedesco, “una tragedia” che rischierebbe di “far annegare ancora più persone”. Secondo fonti governative tedesche, l’operazione navale avrebbe finora arrestato più di 140 sospetti trafficanti di rifugiati e distrutto più di 400 imbarcazioni impiegate per questo scopo. Ora la prossima deadline è fissata al 31 gennaio 2019: è durante il vertice dei ministri Difesa dell’Ue a Bucarest che potrebbe giocarsi la partita definitiva sul destino di Sophia.