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Genzano, il patrigno "Piangeva, ho perso la testa e l'ho picchiata"

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Federico Zeoli, il patrigno della bimba di 22 mesi picchiata a Genzano, ha confessato di averla aggredita infastidito dal suo pianto.

Piangeva troppo, ho perso la testa e l’ho picchiata“. Ha confessato Federico Zeoli, il patrigno della bimba di 22 mesi picchiata e ridotta in fin di vita a Genzano, nella zona dei Castelli romani. La bambina, dopo un’iniziale corsa al pronto soccorso di Genzano e all’ospedale dei Castelli, è stata ricoverata al Bambin Gesù di Roma, dove si trova in prognosi riservata. Le sue condizioni, secondo quanto riferito da Fanpage, sono disperate. Il corpo della piccola è ricoperto di lividi, conseguenza della brutale aggressione. Ma i medici hanno trovato anche segni di graffi e di morsi sul viso e su tutto il corpo.

Bimba di 2 anni in gravissime condizioni

Il patrigno è stato arrestato dalla polizia nel suo appartamento in provincia di Roma. Dovrà rispondere delle accuse di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, sembra che non si tratti del primo caso di aggressione nei confronti delle figlie della fidanzata. La coppia si era trasferita nella zona dei Castelli da circa due mesi.

Al momento dell’aggressione, la mamma della bimba, la 23enne Sara, non si trovava in casa. Il compagno era rimasto solo con la piccola e la sua gemellina. Al suo rientro nell’appartamento di Genzano, la donna ha trovato la figlia ricoperta di sangue. L’ha presa in braccio ed è corsa al pronto soccorso del Comune laziale, trovandolo però chiuso. Le sue urla disperate hanno attirato l’attenzione di alcuni agenti di polizia a bordo di una volante. I poliziotti l’hanno scortata all’ospedale dei Castelli romani, dove i medici hanno deciso di trasferirla nella capitale, all’ospedale pediatrico Bambin Gesù.