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Tragedia di Corinaldo: "L'ultima carezza ad Asia, morta a 14 anni"

Asia, morta nella strage di Corinaldo

I genitori di Asia Nasoni, la ginnasta 14enne morta durante la strage di Corinaldo, ricordano quella tragica notte alla Lanterna Azzurra.

Tra i corpi rimasti senza vita sul pavimento della discoteca di Corinaldo c’è anche quello di Asia Nasoni, morta a soli 14 anni. Il padre, Luca, intervistato dal Corriere della Sera, ha rivissuto quella tragica notte. “Ho detto a me stesso: non correre, stai calmo, tanto non è successo niente, vedrai”. Queste sono le parole che quel padre disperato si ripeteva, mentre si avvicinava a grandi passi alla “Lanterna Azzurra”, sperando di trovare la figlia sana e salva. Ma quando è arrivato “avevo già capito. Poi ho visto la fila dei cadaveri coperti dalle lenzuola”. Corinaldo, ultimo saluto a Asia

Asia, 14enne morta a Corinaldo

In mezzo alle vittime c’era anche la sua bambina. “L’ho guardata, mi pareva lei ma per un attimo ho dubitato“, racconta Luca. In quel momento ha fatto la tragica scoperta che “la morte cambia l’espressione, mistifica, sfigura. Ho dovuto guardare i vestiti per essere sicuro”. Accanto a lui, qualcuno ha avuto più fortuna: “Ho visto un papà andare via senza aver riconosciuto sua figlia tra le vittime”. Lui, invece, ha trovato la sua e non l’ha abbandonata neppure dopo la morte. Si è sfilato la sciarpa dal collo, “ne ho fatto un cuscino e gliel’ho messo sotto la testa. Non volevo che fosse scomoda“. La madre di Asia, Daniela, ricorda quanto la figlia avesse desiderato partecipare a quella serata. Ospite d’onore, il trapper Sfera Ebbasta. “Era da mesi che ci chiedeva di andare a quella festa”, ha raccontato la donna. “Quella sera era la seconda volta in vita sua che aveva il permesso di andare a ballare. Ricordo la sua felicità e l’emozione, l’eccitazione. Non tanto per Sfera Ebbasta ma perchè quel tipo di serata era un rituale per i ragazzi che si erano appena conosciuti a scuola, una specie di festa di istituto“.

La scuola e la ginnastica artistica

La scuola di cui parla è il liceo linguistico Medi di Senigallia. Asia frequentava il primo anno, aveva fatto il suo ingresso nel mondo delle scuole superiori da pochi mesi. Finite le lezioni, correva in palestra per gli allenamenti di ginnastica artistica. Faceva parte dell’associazione sportiva Alma Juventus Fano. Asia era benvoluta tanto dalle compagne di squadra quanto dai compagni di classe. Daniela mostra un album di fotografie, riunite e regalatele dagli amici della figlia. “Ci hanno regalato anche una chiavetta con i suoi video”, racconta. “Vengono a trovarci spesso, si fermano a cena da noi, usano la sua cameretta. Sono una ventata di energia”. Una ventata necessaria non solo per i genitori della 14enne ma anche per i suoi fratelli: Manuel, di 10 anni, e Christian, di 9.

“Asia non se n’è mai andata”

“Quando ho saputo che la mia Asia era morta mi sono sentita svuotata“, continua la madre. “Ho creduto che mi si spezzasse fisicamente il cuore. Ho chiesto dei calmanti perché volevo soltanto dormire”. “Con Asia abbiamo condiviso un tempo troppo breve, ma voglio tenere per me l’energia positiva che ci ha lasciato”, commenta il padre. “Proteggere i ricordi è il solo modo di tenerla ancora qui, in questa casa luminosa da cui sembra appena uscita. Anzi no. Asia non se n’è mai andata“.