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Bari, migrante picchiata e insultata da soccorritrice: "Inaccetabile"

ambulanza

Una donna ivoriana ha denunciato insulti a sfondo razziale. "Non mi è mai accaduto prima. Io sono italiana, la mia città è Bari".

Gaetano Di Pietro, direttore della centrale operativa del 118 di Bari, ha comunicato che è stata aperta un’inchiesta interna per chiarire la situazione in merito alla quale una donna, una migrante, sarebbe stata picchiata e insultata da un’operatrice dell’ambulanza: “I soccorritori corrono dove ci sono gli ultimi, quelli che hanno bisogno. Nessuna scorrettezza può rimanere impunita”.

Aperta un’inchiesta interna

La migrante aggredita, Edith Tro, ha denunciato di essere stata insultata e picchiata da una soccorritrice. E’ questo il motivo per cui il 118 di Bari ha aperto un’inchiesta interna. Nella sede di Triggiano è stato convocato un incontro per ascoltare la versione dell’equipaggio che mercoledì 20 febbraio è intervenuto in soccorso della donna, aggredita in un sottopasso. Qui però entra in gioco la versione della donna, che sostiene di essere stata bersaglio di insulti di matrice razzista da parte dei soccorritori. “Non mi è mai capitata una situazione simile. I miei figli sono italiani, il loro padre è italiano. Io mi sento italiana, il mio paese è questo” ha detto la donna, incredula di fronte agli insulti ricevuti.

Promessi provvedimenti esemplari

La Asl ha assicurato provvedimenti, ribadendo come non sia accettabile tenere un simile comportamento. Nel frattempo, i Carabinieri sono alla ricerca delle immagini delle telecamere della zona, che dovrebbero dare un volto ai responsabili dell’aggressione, a seguito della quale si è reso necessario l’intervento dei soccorritori.

La città di Bari ha comunque dimostrato la sua vicinanza alla donna, esprimendo tutta la propria solidarietà. “Ogni giorno sembra crescere un clima d’odio che non ci appartiene – ha scritto su Facebook il sindaco di Bari -. Possiamo avere idee diverse, religioni diverse, possiamo votare per un partito o per un altro. Ma non facciamoci togliere l’umanità, non facciamoci togliere il nostro senso di comunità. Il nostro essere baresi, per davvero”.