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Renzi, la mamma a processo per concorso in bancarotta fraudolenta

Laura Bovoli

Laura Bovoli accusata di aver preso parte al crac di una ditta di Cuneo, per una vicenda di fatture false. La mamma di Renzi già ai domiciliari.

Rinvio a giudizio per Laura Bovoli. La mamma di Matteo Renzi dovrà affrontare un processo perché accusata di aver avuto parte al crac di una ditta di volantinaggio nel cuneese. Bovoli dovrà rispondere del reato di concorso in bancarotta fraudolenta. Con Tiziano Renzi era stata messa ai domiciliari il 18 febbraio 2019.

Il crac della Direkta Srl

Nuovi guai giudiziari per la mamma di Matteo Renzi. Giovedì 28 febbraio 2019 Laura Bovoli è stata infatti rinviata a giudizio dal gup del Tribunale di Cuneo per concorso in bancarotta fraudolenta. Il processo è stato fissato per il 19 giugno 2019.

Laura Bovoli è accusata di aver avuto parte al crac (avvenuto nel maggio 2014) della Direkta Srl, società di Cuneo che si occupava di servizi per il volantinaggio. La Procura contesta alla mamma dell’ex segretario del PD presunti rapporti illeciti con questa ditta, tramite una società toscana di cui era amministratrice.
Federico Bagattini, avvocato dei genitori di Matteo Renzi, interpellato dall’Adnkronos assicura che il rinvio a giudizio era “ampiamente previsto” e che Laura Bovoli si “difenderà in dibattimento”.

I domiciliari

Il 18 febbraio 2019 i genitori dell’ex premier sono stati messi ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta ed emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti. La decisione fu presa dal Gip del Tribunale di Firenze che nell’ordinanza spiegava come la misura cautelare si fosse resa necessaria per il rischio di reiterazione dei reati poiché dagli atti emergerebbe che i fatti contestati “non sono occasionali e si inseriscono in un unico programma criminoso in corso da molto tempo”.
Il giudice Angela Fantechi precisava: “Il modus operandi adottato da Renzi Tiziano e Bovoli Laura affinché ‘Eventi 6’ potesse avere a disposizione manodopera senza essere gravata di oneri previdenziali ed erariali, è consistito nel costituire e nell’avvalersi delle cooperative ‘Delivery Service’, ‘Europe Service’ e ‘Marmodiv’ poi destinandole all’abbandono non appena essere raggiungevano uno stato di difficoltà economica, difficoltà economica più che prevedibile in considerazione che sulle stesse gravava l’onere previdenziale, e con riferimento a ‘Marmodiv’ anche l’onere fiscale derivante dall’emissione di fatture per operazioni inesistenti al fine di consentire evasione di imposta a ‘Eventi6′”.