> > Proposto nuovo reato, pene maggiori per le violenze sulle donne

Proposto nuovo reato, pene maggiori per le violenze sulle donne

ddl codice rosso

Inasprire le pene e convincere le donne a denunciare. Sono questi gli obiettivi che si pongono gli emendamenti al ddl Codice Rosso.

Il nuovo pacchetto di misure contro il femminicidio prevede l’introduzione di pene severe a chi sfregia una donna o usa violenza contro un minore. Nel primo caso è prevista una pena fino a 14 anni, mentre nel secondo fino a 24 anni. “Alle donne italiane vittime di violenza, dico: “denunciate”, anche se so che è difficile – ha detto il ministro della giustizia Alfonso Bonafede -. Ci sono tante motivazioni che affliggono una donna e la dissuadono dal denunciare, ma non passi l’equivoco che bisogna attendere leggi di questo tipo per poter denunciare”.

Il ddl codice rosso

Il ddl Codice Rosso è stato scritto a quattro mani con Giulia Bongiorno – ha proseguito Bonafede nella sua presentazione a Montecitorio – e su queste misure c’è stato il consenso di tutti i leader in campagna elettorale. Riteniamo di aggiungere, come M5S, poche norme che diano un segnale molto forte. Aumento delle pene, tutela per la donna nel momento in cui si trova in pericolo, introduzione di fattispecie nuove di reato. Dobbiamo fare di tutto perché un femminicidio non si verifichi, ma se lo Stato non è riuscito a intervenire prima, la pena non deve lasciare alcuno scampo”.

Gli emendamenti

Il nuovo reato è contenuto in una serie di 10 emendamenti presentati dalla grillina Stefania Ascari. I punti devono ancora essere esaminati, e tra questi si legge che chi sfregia una donna rischia la reclusione fino a 14 anni. La pena è poi estesa fino a 7 anni per il reato di stalking, per cui oggi sono previsti al massimo 4 anni. Estese poi le misure di controllo e tutela, come sorveglianza speciale o obbligo di dimora in luogo diverso rispetto a dove si trova la vittima. Previsti inoltre fino a 24 anni per chi violenta un bambino, e 14 per violenza di gruppo. “I dati dimostrano che siamo in emergenza – ha riferito Bonafede -. Le istituzioni devono dare un segnale di risposta forte, che non lasci alcun dubbio”.